Vegas: “Fondo del Tesoro da ‘tripla A’ garantito da immobili e riserve”

Giuseppe Vegas (LaPresse)

ROMA – Un fondo del Tesoro che si fregi del rating ‘tripla A’ grazie alla garanzia de ‘la creme’ dei gioielli di Stato, come le quote in Eni, Enel, gli immobili e anche le riserve auree e valutarie. Questo, secondo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, potrebbe essere lo strumento per frenare la corsa dello spread, oltre che per ridurre la spesa per interessi sul debito.

Il fondo emetterebbe obbligazioni garantite dagli asset destinate a investitori istituzionali spuntando cosi’ tassi di interesse vantaggiosi. I proventi verrebbero usati per comprare (e ritirare) sul mercato secondario i titoli di stato dai rendimenti alti. Alcune simulazioni indicherebbero che l’operazione potrebbe permettere alle casse dello Stato un risparmio significativo.

Nell’audizione alla commissione al Senato, Vegas lancia la sua proposta per la creazione di un fondo pubblico che riesca a mettere un freno al calo del rating e alla corsa dello spread. Un’idea che Vegas avanza in qualita’ di esperto dei conti pubblici (e non come presidente Consob) e che dovra’, nel caso, passare al vaglio del Governo.

Certo per lo spread, ricorda, occorre in primo luogo tornare alla crescita (i fondamentali dell’Italia sono ancora migliori degli altri grazie alla nostra struttura produttiva che da un decennio sta rallentando) ed evitare la fuga degli investitori verso i titoli tedeschi considerati sicuri. La forbice di aumento dei rendimenti dei Btp e di calo di quelli dei Bund ha portato infatti ai nuovi balzi dello spread cui bisogna far fronte subito, spiega, e non solo attraverso il taglio del deficit.

Il fondo emetterebbe cosi’ obbligazioni garantite (una sorta di covered bond) dalle attivita’ in mano allo Stato di maggior pregio o comunque con un valore certo e certificabile come richiedono gli investitori istituzionali. Con quei proventi il veicolo potrebbe acquistare sul mercato secondario i titoli di stato che scontano i tassi piu’ alti riducendo la spesa a servizio del debito e facilitando il risanamento dei conti.

Per Vegas non si creerebbero cosi’ ”titoli di stato di serie A o di serie B” ma si promuoverebbero alcuni ”a serie A” e si eliminerebbero i dubbi del mercato su quale sia ”l’haircut” da attribuire ai titoli di stato italiani. Un’operazione che comunque non potrebbe essere portata avanti dalla Cdp che ha gia’ in portafoglio le quote piu’ pesanti nelle grandi aziende ex di stato, visto che l’azione della Cassa e’ seguita strettamente dall’Ue.

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