Veneto allagato, la regione simbolo dell’efficienza messa ko dalla pioggia

Una regione è stata messa in ginocchio dalle piogge. Non una regione qualsiasi ma il Veneto, terra che si vanta di essere tra le più moderne ed efficienti dell’intero panorama nazionale. Lo ha raccontato Dario Di Vico sul Corriere della Sera. L’incipit dell’articolo è emblematico: “L’eccellenza è finita sott’acqua”.

Proprio loro, ha spiegato Di Vico “che, grazie a un modello di business applaudito in tutto il mondo, avevano dimostrato come si può uscire a tappe forzate dalla povertà e diventare i tedeschi della situazione, ora sono costretti a leccarsi le ferite. La furia della pioggia li ha messi in ginocchio e ha spinto qualcuno addirittura all’autocritica”.

Secondo Roberto Zuccato, presidente degli industriali di Vicenza, la provincia più colpita, i veneti hanno pagato “il prezzo della cementificazione e del boom”.

Di Vico ha anche sottolineato come la vicenda sia stata letta in ottica campanilista dai leghisti della vicina Lombardia: “Qualche mal di pancia è venuto fuori per l’articolo sulla Padania di Marco Reguzzoni, capogruppo leghista a Montecitorio. Il pezzo recitava: «In questi giorni, diversamente da quanto purtroppo accaduto in altre zone del Paese, a Varese il fiume Olona non è esondato, grazie alla nostra diga di Malnate». E letto da Vicenza suonava così: «Noi leghisti di Varese le opere di risanamento idrogeologico le abbiamo fatte e voi invece?»”.

Secondo altri questa è stata la dimostrazione di come il territorio veneto sia stato abbandonato dallo Stato: “Un leghista, il senatore vicentino Paolo Franco, ha trovato persino il tempo per polemizzare con i giornali nazionali rei di aver dato più spazio all’immondizia di Terzigno che all’alluvione di Caldogno e di Casalserugo. «Il Veneto non fa parte della nazione. Esiste solo per essere spremuto»”.

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Alberto Francavilla