ROMA – Il settore in cui l'Italia non deve risparmiare e' l'istruizione mentre ''la maggiore flessibilita' puo' aver indotto le imprese, specialmente quelle meno efficienti, a rinviare la realizzazione di adeguati investimenti''. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco che, in tre colloqui con La Stampa, il Sole 24 Ore e l'Unita' analizza lo stato dell'arte dell'economia italiana.
Il governatore afferma che sui giovani ''si e' scaricato l'intero onere dell'aggiustamento reso necessario dall'apertura dei mercati – sottolinea a La Stampa – e dall'impossibilita' di ricorrere alla svalutazione del cambio''.
L'Italia e' un ''Paese che ancora promuove troppo per anzianita' – aggiunge al quotidiano di Torino – e troppo poco per merito. E' molto radicato nella mentalita' della gente che l'anzianita' di servizio debbe avere un forte peso; lo constato perfino qui da noi, in Banca d'Italia''.
La strategia suggerita da Visco e' quella di ''investire in conoscenza non solo quanto ma piu' di altri Paesi dotati di maggiori risorse naturali – rileva il governatore – . Non dobbiamo soltanto colmare i divari, dobbiamo invertirne il segno''.
Quanto all'azione di governo, Visco afferma al Sole 24 Ore che ''e' necessario un complesso organico di misure che, anche se hanno effetti differiti nel tempo, noon siano per questo meno efficienti''.
''Il primo fattore sono gli interventi di politica di bilancio – aggiunge al quotidiano milanese – del governo che in questo momento sono essenziali. Il secondo elemento strategico per la crescita e' il modo in cui questi piano viene organizzato e comunicato a chi ci osserva. Il terzo elemento dipende dalla cooperazione internazionale che in questo momento e' concentrata sul mercato finanziario e del credito''.
'Voglio tutelare i lavoratori – spiega all'Unita' – ma non il posto di lavoro fino alla fine altrimenti non si riesca a cambiare'. Quanto all'Universita' il governatore e' favorevole 'all'autonomia gestionale: bisogna capire che l'istruzione e' un'impresa'.
