
Monta in America lo scandalo dei premi record distribuiti da banche e istituzioni finanziarie lo scorso anno e in programma per quello in corso. E appare clamorosa la prersa in giro per i politici di tutto il mondo e le loro intenzioni moralizzatrici, nonché lo spreco di tempo e di denaro per i vari G 8, 12, 20, che si concludono con tante belle parole e poi..
E poi, Wall Street si prepara a distribuire compensi record nel 2009: nonostante l’ampio dibattito internazionale sui maxi-bonus e i controlli più stringenti, le 23 maggiori istituzioni finanziarie americane sono in corsa – secondo i calcoli del Wall Street Journal – per arrivare a sborsare solo quest’anno compensi ai propri dipendenti per 140 miliardi di dollari, una cifra record che rimanda al 2007, quindi ai livelli pre-crisi, e che segna un aumento del 20% rispetto al 2008.
Clamoroso quel che è successo al colosso assicurativo Aig, in cui il Governo americano ha profuso decine di miliardi di dollari. La pioggia di bonus fra dicembre e marzo scorso non ha risparmiato nessuno: dei 168 milioni di dollari distribuiti, una piccola fetta pari a 7.700 dollari è finita in premio anche a un assistente della cucina dell’esclusivo ristorante dei grandi capi. E ora Aig ha in programma la distribuzione, per il marzo 2010, di ulteriori 198 milioni di dollari in bonus per i dipendenti della divisione finanziaria: una cifra alla quale le autorità si oppongono e premono affinché venga ridotta.
Ne parla un rapporto pubblico, curato da Neil Barofsky, responsabile del controllo del Troubled Asset Relief Program (Tarp), presentato mercoledì e sul quale si è scatenata la polemica. Per la Fox, catena televisiva di destra che odia il presidente Obama ed cordialmente ricambiata nei sentimenti di ostilità, questa è la prova che il presidente Obama non è in grado di congtrollare le follie della grande finanza.
Kenneth Feinberg, responsabile della supervisione delle pratiche dei compensi presso le società salvate dal governo, è in trattative con Aig per assicurare che i bonus in programma sia ridotti. Nelle scorse settimane il colosso assicurativo ha dichiarato che si sarebbe impegnato a cercare di tagliare i pagamenti in programma di “almeno il 30%”.
La crescita dei compensi riflette il rapido ritorno dei ricavi delle aziende di Wall Street ai livelli pre-crisi. Anche se l’economia resta debole e il tasso di disoccupazione si avvicina al 10%, a quanto riporta il Wall Street Journal. Le banche e le società di investimento sono spinte dal forte recupero dei mercati azionari, del protrarsi degli effetti di vari programmi di aiuto del governo e della ripresa delle attività” di fusioni e acquisizioni. Complessivamente il fatturato delle 23 maggiori istituzioni finanziarie americane (banche, hedge fund e asset manager) è previsto attestarsi quest’anno a 437 miliardi di dollari, superando così largamente il tetto massimo raggiunto nel 2007 a 345 miliardi di dollari.
In media i dipendenti delle società finanziarie riceveranno 143.400 dollari quest’anno, circa 2.000 dollari in più rispetto al 2007. “I compensi hanno giocato un ruolo nella crisi, e nulla è cambiato”, commenta J. Robert Brown, professore dell’ Università di Denver. Kenneth Feinberg, il cosiddetto ‘zar dei compensi’, cioé il responsabile della supervisione delle pratiche degli stipendi presso le società salvate dal governo, dovrebbe rendere note le proprie osservazioni sui pacchetti-bonus presso le sette aziende che hanno ricevuto fondi pubblici, fra le quali Bank of America e Citigroup.
In base alle analisi del Wall Street Journal, Citigroup dovrebbe distribuire quest’anno ai propri dipendenti 22 miliardi di dollari, il 32% in meno rispetto al 2008. I compensi di Bank of America dovrebbero attestarsi intorno ai 30 miliardi di dollari, il 64% dello scorso anno. In casa JPMorgan e Goldman Sachs, l’aumento dovrebbe risultare rispettivamente pari al 29,7% a 29,5 miliardi di dollari, e al 99,8% a 21,8 miliardi di dollari. Goldman Sachs contesta i dati del Wall Street Journal, secondo il quale la banca distribuirà 21,85 miliardi di dollari in compensi e benefit.
Intanto anche il mondo finanziario inglese si appresta a festeggiare un buon anno per quanto riguarda i premi. Secondo il Wall Street Journal, almeno due terzi di quanti lavorano nella City si aspettano premi in misura pari se non superiori a quelli percepiti lo scorso anno.
Alla faccia dei disoccupati e della crisi.
