
ROMA – Bolletta elettrica: centrali e capacità in eccesso ma tariffe alte, il paradosso. L’Italia possiede centrali elettriche di ultima generazione ma in numero sovradimensionato, fabbisogno di elettricità in eccesso e una capacità largamente superiore alla domanda, complice il calo dei consumi. Eppure il costo delle tariffe è ancora elevato, un danno per le tasche dei consumatori e uno svantaggio competitivo per le imprese.
Il paradosso del surplus elettrico italiano, segnalato da Federico Rendina sul Sole 24 Ore, impone una svolta industriale, un rilancio produttivo delle centrali attraverso inevitabili chiusure di impianti ma soprattutto riconversioni, magari insistendo sull’elettricità come “carburante” della mobilità. E un radicale ammodernamento della rete che amplifica l’inefficienza delle centrali.
Le cause della sovrabbondanza sono un po’ nel mercato che ha fatto male i conti, un po’ nella congiuntura che deprime i consumi, molto nella corsa benedetta ma con non pochi effetti boomerang alle energie rinnovabili. Che godono di una serie di priorità sia dal punto di vista finanziario che nel sistema di produzione e distribuzione dell’energia (dispacciamento): prima loro poi le centrali “tradizionali”, anche quelle super-efficienti a ciclo combinato di gas, che però continuano ad essere indispensabili al bilanciamento.
Risultato: con una richiesta di punta di elettricità di circa 50mila megawatt complessivi la generazione elettrica italiana conta su oltre 120mila MW teorici, che significa circa 75-80mila MW reali mediamente disponibili. Tra le grandi e piccole società elettriche se la cava solo chi ha un parco di produzione bilanciato tra centrali tradizionali e energia rinnovabile, come l’Enel. Ma è tutto il sistema d’essere globalmente diseconomico. E questo, insieme alle sempre più corpose voci in bolletta che servono appunto per finanziare le energie rinnovabili, spinge comunque al rialzo il nostro sistema di prezzi elettrici, nonostante le rinnovabili stiano cominciando a restituire benefici, in alcune ore e in alcune situazioni, anche sul fronte dei listini della borsa elettrica. (Federico Rendina, Sole 24 Ore)