
ROMA – Un inno per raccontare l’Italia di oggi, una musica che trasmetta ai suoi cittadini la bellezza e le caratteristiche del Paese in cui vivono: con questi presupposti è nato il “Concorso Michele Novaro“. Un’iniziativa promossa dall’associazione Mendelssohn e sostenuta da Italgas (gruppo Snam), presentata lo scorso 10 novembre alla Camera dei Deputati alla presenza della presidente della Commissione Cultura della Camera, l’on. Flavia Piccoli Nardelli, dell’on. Lorenzo Becattini, ideatore del progetto, del maestro Roberto Prosseda, direttore dell’Associazione Mendelssohn, del compositore Cristian Carrara e di Bruno Burigana, direttore Business Services di Italgas.
“Si tratta di un premio triennale per giovani compositori – ha spiegato Becattini durante la conferenza stampa – in memoria di colui che ha scritto la musica del nostro inno nazionale. Il concorso si articolerà in tre edizioni, ognuna con un tema specifico. La prima si svolgerà nel 2016 a Torino, la seconda nel 2017 a Firenze e l’ultima, nel 2018, a Roma. Cioè in quelle che sono state le Capitali d’Italia”.
La presentazione dell’iniziativa è stata accompagnata dall’esecuzione di brani di Paganini e Bach da parte di una violinista quattordicenne, Clarissa Bevilacqua, student ambassador della New music school di Chicago. Il concorso è aperto a compositori di ogni nazionalità, under 30, che potranno presentare sia composizioni con parti cantate, sia solamente strumentali. Le melodie dovranno raccontare l’Italia e gli italiani di oggi, guardando allo stesso tempo al futuro come Novaro e Mameli fecero nel 1847, dando il loro contributo alla creazione di un Paese unito e solidale.
L’iniziativa rappresenta un omaggio a Michele Novaro (1818-1885), compositore e patriota italiano, autore delle note che accompagnano i versi di Mameli de “Il Canto degli Italiani”, il nostro Inno Nazionale. Attraverso il concorso, dopo oltre 160 anni, il mondo delle istituzioni e la musica hanno voluto far rivivere lo spirito che ha creato quel componimento, chiedendo a giovani compositori di scrivere un inno, non con l’obiettivo di sostituire “Fratelli d’Italia”, ma con quello di rappresentare i valori fondanti e distintivi del nostro Paese, portando a una riflessione sull’identità, la cultura e lo spirito dell’Italia contemporanea.
Novaro aveva solo 25 anni quando musicò Fratelli d’Italia, essendo nato il 23 dicembre del 1822 a Genova. Fu allora che il compositore, affermatosi come maestro dei cori dei teatri Regio e Carignano, ricevette la richiesta da parte di Mameli di creare una composizione sulle sue parole. Si racconta che, quando Novaro lesse il manoscritto contenente l’inno rimase subito entusiasta, al punto da sedersi al pianoforte senza neanche togliersi il cappello per musicarlo. La sua fatica non gli fruttò gratificazioni economiche, ma l’inno si diffuse rapidamente, prima nel Regno Sabaudo poi in tutto il Nord Italia. Ebbe la sua prima esecuzione ufficiale il 10 dicembre 1847 e da allora è diventato un simbolo dell’Italia unita.
E all’epoca in cui il compositore genovese scrisse il suo inno, la storia di Italgas, che oggi conta circa 180 anni, aveva già mosso i suoi primi passi. Quella che al tempo portava il nome di Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino era giunta al suo decimo anno di vita. Una storia comune, un legame remoto che nel tempo ha accompagnato Italgas verso la progressiva metanizzazione del Paese.
“La storia di Italgas – ha dichiarato Bruno Burigana, direttore Business Services – è profondamente intrecciata con la storia d’Italia, perché è iniziata quando la nazione non era ancora unificata e ne ha accompagnato lo sviluppo e la crescita fino ad oggi. Molte sono le iniziative che siamo orgogliosi di sostenere ai fini della promozione della cultura; tra queste, il concorso dedicato a Michele Novaro è particolarmente importante perché ha anche l’obiettivo di rafforzare, soprattutto nei giovani, il senso di appartenenza al nostro Paese”.


