ROMA – Il governo per ridurre le bollette pensa a tagliare gli incentivi alle rinnovabili, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, non ci sta e a Repubblica dice: “Fermando lo sviluppo della produzione di energia pulita si rischia l’autogol e non tagliamo i prezzi”. Clini sottolinea che per abbassare le tariffe ”innanzitutto bisogna pulire le bollette eliminando gli oneri impropri” a partire da quanto paghiamo ”per il Cip 6, per il nucleare, per gli sconti concessi alle grandi industrie energivore come le acciaierie”.
Per Clini, ”mettere in contrapposizione la riduzione della bolletta energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili” e’ ”un errore strategico” perche’ ”rischieremmo di uscire dal settore delle rinnovabili mortificando la capacita’ innovativa del Paese, penalizzando l’industria nazionale, aumentando la disoccupazione: sarebbe come abbandonare la telefonia negli anni Ottanta, prima del boom”.
Per ”alleggerire il costo delle bollette”, aggiunge, ”e’ importante non sbagliare l’intervento inseguendo falsi bersagli” perche’ non bisogna dimenticare che ci sono anche ”benefici che arrivano alle casse pubbliche proprio dallo sviluppo dell’energia pulita”. Non si possono, insomma, ”sottolineare i costi” e ”ignorare i vantaggi in termini di incremento del prodotto lordo, aumento del gettito fiscale, diminuzione del picco diurno della domanda, maggiore occupazione, miglioramento della bilancia commerciale”.