ROMA – Gli analisti confermano il loro giudizio positivo su Eni, che ha realizzato diversi progetti con importanti risparmi anche in termini di costi e minimizzando la esposizione iniziale grazie al ridotto time to market. Si tratta di progetti come West ed East Hub in Angola, Nooros e Zohr in Egitto, Marine XII in Congo, Jangkrik in Indonesia e OCTP in Ghana.
Sono progetti con tipologie diverse, in acque profonde (Zohr, OCTP e West ed East Hub, Jangkrik) o più vicino alla costa (Nooros e Marine XII) che consentono lo sviluppo di volumi di idrocarburi in posto stimati in oltre 15 miliardi di barili equivalenti.
I sette sviluppi confermano il valore del nuovo approccio di Eni alla realizzazione progetti focalizzato ad accelerare il time to market e basato su massima integrazione tra esplorazione e sviluppo a partire dalle prime fasi della campagna esplorativa.
La performance di Eni nel triennio 2014‐2016 è valutata positivamente dagli analisti e vengono confermate come positive anche le aspettative per il futuro piano quadriennale.
Gli analisti confermano il raggiungimento dei principali obiettivi di piano e mostrano apprezzamento nei confronti dell’attuale management, che ha lavorato ad un processo di crescita e ristrutturazione in grado di garantire sostenibilità del business anche nel lungo periodo. In particolare UBS presenta come vincenti i seguenti pilastri della strategia: il “dual exploration model” e la ristrutturazione aziendale verso una società O&G integrata.
Viene apprezzata anche la capacità mostrata dall’azienda di autofinanziarsi e la ristrutturazione ancora in atto e relativa ai business poco performanti quali midstream e downstream, come riportato da Mediobanca.
Anche le aspettative per il prossimo piano quadriennale risultano essere positive: ci si attende principalmente una ulteriore riduzione dei capex, la conferma del dividendo e il rafforzamento del flusso di cassa (Merrill Lynch).
A maggior sostegno dei parei positivi degli analisti nei confronti di Eni, è arrivata la notizia della partenza anticipata del progetto East Hub in Angola. L’avvio della produzione avvenuta con cinque mesi di anticipo è il chiaro esempio della strategia vincente messa in atto da Eni (Merrill Lynch, Fidentiis, ICBPI e Intesa Sanpaolo).
Il titolo, nonostante lo scenario prezzi che ha penalizzato tutto il settore nell’ultimo triennio, è riuscito a stabilizzarsi nell’ultimo anno e nel mese di dicembre 2016 ha registrato un’impennata del 17% contro la media europea di settore pari solo al 12% (come riportato da UBS).
Data la stabilità del titolo e l’aspettativa al rialzo per i prossimi 12 mesi, gli analisti di settore confermano principalmente la raccomandazione a comprare. In particolare Mediobanca sostiene che sia la scelta migliore per un investitore interessato al settore dell’energia e lo classifica tra le raccomandazioni a comprare come outperform.
Il 69% dei 29 broker italiani ed esteri che analizzano Eni assegnano una raccomandazione di acquisto. A dimostrazione dell’attrattività dell’investment case, il titolo Eni è stato inserito nelle top list di acquisto di numerosi broker: