ROMA – Eni e sindacati hanno trovato un accordo sulla raffineria di Gela durante il tavolo convocato giovedì 31 luglio al ministero dello Sviluppo, dopo che mercoledì si erano rotte le trattative.
L’intesa raggiunta prevede che le parti riconoscano la la validità degli accordi sottoscritti nel 2013 e nel 2014 relativamente ai siti di Gela e Porto Marghera, che l’azienda avvii il processo di manutenzione e garantisca la conservazione degli impianti e il ripristino dell’efficienza operativa della linea 1 anche attraverso il coinvolgimento dell’indotto.
SINDACATI SODDISFATTI – Soddisfazione arriva dalle segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil in una nota congiunta.
“Oggi è ripreso il confronto con Eni sulle situazioni di Gela e di Porto Marghera, promosso dal Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dopo la rottura della trattativa di ieri sera. Le parti hanno condiviso un verbale d’incontro che impegna l’azienda al riavvio delle operazioni preliminari alla ripartenza della linea 1 della raffineria di Gela, anche attraverso il coinvolgimento dell’indotto, alla realizzazione degli investimenti relativi alla seconda fase del progetto di riconversione della Green Refinery di Porto Marghera nel rispetto e nei tempi previsti dagli accordi sottoscritti in luglio 2013 e in febbraio 2014. Eni/Versalis e le OOSS territoriali, inoltre, si attiveranno congiuntamente per valutare le problematiche legate all’AIA della CTE di Porto Marghera, che impediscono il riavvio del cracking, per individuare soluzioni volte a superare le criticità”.