ROMA, 3 GEN – E' stato un dicembre nero per i consumi di gas, crollati del 16,8%. Lo rileva Staffetta quotidiana, aggiungendo che nel 2011 il calo e' stato del 6%, a causa delle condizioni meteo climatiche miti e del crollo del termoelettrico (-22% a dicembre e -7,1% nell'anno). Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, in dicembre l'Italia ha consumato 8.875,7 milioni di metri cubi, in calo del 16,8% sul dicembre 2010 e dell'8,8% sullo stesso mese del 2009. Nell'intero 2011 il Paese ha consumato 77.417,2 milioni di metri cubi, in calo del 6% sul 2010 e sostanzialmente in linea con il 2009 (-0,3%).
Analizzando la domanda di dicembre per settore di consumo, tutti e tre i maggiori comparti cedono terreno: il settore domestico, con 5.282,8 milioni di metri cubi, e' in calo del 17,6% sullo stesso mese del 2010 e del 9% su dicembre 2009, a causa delle temperature comparativamente piu' alte; la maggiore flessione in termini percentuali si registra per la domanda termoelettrica a 2.138 milioni di metri cubi, in calo del 22,5% sul 2010 e del 16% sul 2009; infine perde terreno anche l'industria, che in dicembre ha consumato 1.103,7 milioni di metri cubi, il 4,5% in meno del 2010 e il 5,9% in piu' del 2009. Rispetto ai valori 'pre-crisi' di dicembre 2007 le industrie e le centrali elettriche italiane hanno consumato rispettivamente il 15,4% e il 24,4% in meno. In un confronto tra i mesi di dicembre degli ultimi nove anni, il dato del 2011 e' il peggiore. A livello cumulato, infatti, il 2011 si chiude con consumi per 77.417,2 milioni di metri cubi, in calo del 6% sul 2010 e in linea col 2009 (-0,3%). L'unico settore che conserva il segno piu' e' l'industria, mentre le temperature miti e forse anche una maggiore attenzione ai consumi hanno penalizzato la domanda civile. Il meteo non c'entra invece con la contrazione della domanda delle centrali elettriche, che hanno richiesto il 7,2% in meno del 2010 e il 3,5% in meno del 2009. Il calo e' legato verosimilmente allo spostamento del mix elettrico nazionale su altre fonti, soprattutto rinnovabili, cresciute esponenzialmente nell'ultimo biennio, e in parte anche carbone. Rispetto ai livelli pre-crisi del 2007, nel 2011 industrie e centrali termoelettriche hanno consumato rispettivamente il 12,8% e il 17,9% in meno. Passando all'offerta, in dicembre ai minori prelievi del sistema hanno corrisposto una brusca frenata dell'import, un aumento della produzione nazionale e una flessione delle erogazioni da stoccaggio.
