Il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis, avverte che serve concorrenza altrimenti aumenteranno i soldi in bolletta: “L’attuale andamento del prezzo del petrolio e il cambio dollaro/euro, in assenza di interventi correttivi, non potrebbero che indurre a breve un aumento dei prezzi per i consumatori finali” di gas.
Alla domanda se l’aumento potrebbe verificarsi già dal 1 luglio, giorno in cui scatteranno le nuove tariffe, il commissario dell’Autorità, Tullio Fanelli ha risposto: “Naturalmente”.
Per imprimere una maggiore concorrenza sul mercato del gas, ha ribadito Ortis, bisognerebbe intervenire su alcuni fattori delineati da tempo: la separazione proprietaria delle attività di trasporto e di dispacciamento del gas naturale; l’attribuzione al gestore e proprietario della rete di trasporto, una volta reso terzo, dei diritti su esistenti trasporti internazionali; la previsione dell’obbligo di una cessione a terzi da parte Eni di sottoinsiemi di asset di produzione e stoccaggio.
Si tratta di proposte, ha rilevato, “che non hanno ancora trovato riscontro ma che potrebbero contribuire a porre rimedio alle criticità del sistema”. Nel frattempo, il decreto legislativo sul settore nella sua “attuale formulazione potrebbe indurre qualche progresso verso la realizzazione in Italia di un mercato del gas naturale più concorrenziale”, ma “non mancano elementi di criticità”. In particolare, secondo l’Autorità, bisogna misurare il nuovo limite antitrust sulla base della effettiva quota di mercato all’ingrosso dell’Eni, aumentare la capacità aggiuntiva di stoccaggi, aumentare volumi e durata della gas release, escludere l’Eni dalla gestione dei nuovi stoccaggi ed estendere anche alle famiglie i benefici previsti per le imprese.