Gas, Quadrino: “Dalla Libia nessun problema. Problemi eventualmente dall’Algeria”

ROMA – L’Italia ”può stare tranquilla” sul fronte degli approvvigionamenti di gas, anche se il blocco dalla Libia dovesse durare un anno. Lo ha assicurato l’amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, in un’audizione al Copasir, aggiungendo che uno scenario totalmente diverso si presenterebbe nel caso di un’interruzione dall’Algeria.

”Se vogliamo parlare di sicurezza complessiva – ha spiegato Quadrino ai giornalisti dopo l’audizione – dovremmo stare tranquilli”, anche se ”la Libia, da cui importiamo circa 8 miliardi di metri cubi, pari al 10%, dovesse rimanere chiusa per un anno”, perché ”tenendo conto delle altre fonti disponibili la situazione dovrebbe essere agevolmente superata”.

Un’eventuale interruzione dall’Algeria, invece, ”avrebbe tutto un altro effetto, perché da quel Paese l’import è pari a 34 miliardi di metri cubi sui circa 80 totali: quindi sicuramente avremmo dei problemi. Tuttavia ho di recente incontrato i vertici di Sonatrach (l’azienda energetica locale, ndr) e mi hanno detto che la situazione è relativamente tranquilla”.

”Fino a due anni fa – ha osservato Quadrino – si paventava un blackout del gas e si diceva che l’Italia correva il rischio di vivere un inverno al freddo e al buio senza gas”.

Da allora, però, anche a causa della crisi, le cose sono cambiate: ”Nel 2008 – ha proseguito – la domanda era pari a 84 miliardi di metri cubi e la capacità di import di 92 miliardi, quindi molto vicina. Negli anni successivi è entrato in funzione il rigassificatore fatto da noi e l’Eni ha potenziato il flusso da Algeria e Russia, tanto che la capacità totale è aumentata del 22% a 113 miliardi di metri cubi”.

Nel frattempo, tuttavia, ”la domanda è scesa dell’8% nel 2009, è lievemente risalita nel 2010 (+6%) e ora è di nuovo un po’ in discesa”. La previsione, ha aggiunto, è che ”il ritorno al picco del 2005, pari a 86 miliardi di metri cubi, avvenga nel 2014-2015”. Quindi, ha concluso, ”se vogliamo parlare di sicurezza complessiva dovremmo stare tranquilli”.

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Maria Elena Perrero