
ROMA – Impianto autonomo caldaia, FAQ. Ciò che bisogna sapere sull’addio al centralizzato. Per passare dall’impianto termico centralizzato a impianti autonomi a gas la normativa stabilisce che non è più necessaria l’unanimità dell’assemblea condominiale: la legge ha abbassato il quorum deliberativo, per cui ora basta la maggioranza semplice (50%+1) delle quote millesimali. A condizione che gli interventi scelti siano individuati con un attestato di certificazione energetica o una diagnosi energetica ad opera di un tecnico abilitato. Tuttavia (a parte la considerazione di natura tecnica che non necessariamente il passaggio sarà vantaggioso in termini di risparmio), il quadro delle regole prevede ancora tutta una serie di limiti e ostacoli precisi alla conversione. Con l’aiuto del Sole 24 Ore del 18 agosto, proponiamo il catalogo delle domande più frequenti rispetto alla questione con le risposte del caso.
Unanimità, quando serve? Se la delibera condominiale indica soltanto la soppressione del servizio centralizzato ma non indica la sostituzioni con impianti autonomi. Se, ancora, gli impianti autonomi non funzionano a gas o non forniscano acqua calda. In questi casi, vale la vecchia legge, per cui serve l’unanimità per la trasformazione , la maggioranza per le innovazioni.
La minoranza pro “centralizzato” cosa può fare? La minoranza contraria all’impianto autonomo potrebbe decidere di farsi un impianto centralizzato di minore potenza a proprie spese ma rinunciando a partecipare a quelle del nuovo impianto e della nuova canna fumaria. Tuttavia, in caso di trasformazione dell’impianto, la pretesa di non partecipare alle spese potrebbe essere ritenuta dal giudice contraria alla finalità del risparmio energetico.
La diagnosi energetica o l’attestato devono avvenire prima della delibera? E’ consigliabile di no, soprattutto per verificare la convenienza energetica. Tuttavia, in termini giuridici, l’attestato riguarda la fase esecutiva e quindi può essere redatta dopo la deliberazione dell’assemblea dei condomini.
La normativa è la stessa anche per il distacco unilaterale del singolo? L’articolo 4, comma 9 del Dpr 59/2009 si riferisce espressamente alla sola trasformazione dell’impianto centralizzato ” a impianti con generazione di calore separata per singola unità”. Tuttavia il distacco autonomo e unilaterale è ammesso perché il regolamento contrattuale che lo vietasse contrasta con il Codice Civile nella materia inderogabile del risparmio energetico.
Installazione di termovalvole di regolazione, quale maggioranza? Secondo l’articolo 26, comma quinto,della 10/1991, le innovazioni relative a sistemi di termoregolazione e la ripartizione delle spese conseguenti, vanno stabilite tramite la maggioranza degli intervenuti all’assemblea e almeno la metà dei millesimi.
Quando può essere revocato l’amministratore? L’amministratore di condominio può essere rimosso dall’autorità giudiziaria se si oppone ripetutamente alla convocazione dell’assemblea per deliberare sula sua revoca. Anche un solo condomino può rivolgersi al tribunale per lo stesso motivo.
