TEHERAN – Prima che lo faccia l’Ue, sarà l’Iran che chiuderà i rubinetti del gas all’Europa. Così il governo di Teheran ha reagito alla nuova serie di sanzioni europee contro il proprio programma atomico sostenendo che sarà l’Ue ad essere danneggiata dall’embargo sul gas. “La nazione è unita nell’appoggiare la dirigenza iraniana nella sua difesa del suo ”irrevocabile” diritto al nucleare pacifico”, fa sapere il governo.
I Ventisette hanno proibito tutti i trasferimenti tra banche europee e società iraniane, tranne qualche eccezione per gli aiuti umanitari, gli acquisti di cibo e medicine, congelati gli asset di 34 aziende legate al regime e vietate le importazioni di gas naturale: quest’ultima misura a carattere meramente simbolico dal momento che l’Ue non importa praticamente gas dall’Iran.
Un componente della Commissione parlamentare per la Sicurezza nazionale e la Politica estera, Mohammad Saleh-Jokar, come riferisce il sito dell’emittente iraniana Press Tv ha annunciato che l’Iran adotterà sanzioni ”preventive” per rappresaglia contro la politica ostile dell’Ue. All’agenzia Mehr, il vice presidente della Commissione Energia del parlamento Nasser Soudani, ha precisato che c’è già un ”piano” per ”boicottare in anticipo” le sanzioni Ue. Come già ricordato dal ministero del Petrolio nei giorni scorsi, anche il deputato Saleh-Jokar ha ribadito ”che, nelle circostanze attuali, l’Iran non esporta gas in Europa” e queste sanzioni ”hanno scopi meramente psicologici e di propaganda”. Le misure ”non avranno alcun impatto sull’economia del paese” ma, ”con l’avvento della stagione fredda, l’Europa e l’Occidente avranno bisogno del petrolio e del gas dell’Iran”, ha sostenuto ancora il parlamentare aggiungendo che il vecchio continente ha ”già patito enormi perdite” a causa dell’embargo petrolifero e ”qualcuna delle crisi” che affliggono l’economia europea ”derivano da queste sanzioni”.
L’Iran possiede le maggiori riserve di gas naturale del mondo (15% del totale), seconda soltanto alla Russia e sta provando ad aumentare la propria produzione attirando investimenti soprattutto nel suo enorme giacimento sottomarino South Pars condiviso col Qatar. Senza esplicito riferimento alle decisioni prese a Lussemburgo, la Guida suprema iraniana Ali Khamenei nelle ultime ore ha parlato a più riprese di sanzioni occidentali in discorsi tenuti davanti a masse acclamanti nel nord-est del paese. I messaggi sottolineati dalle agenzie iraniane sono quelli che i ”nemici dell’Iran” hanno fallito nel tentativo di dividere il popolo iraniano con i loro ”complotti” e anzi hanno ”unito la nazione iraniana”. Con implicito riferimento alle sanzioni che, creando disagio economico, potrebbero causare una caduta del regime, Khamenei ha sostenuto che ”il caro Iran gode di un’esemplare stabilità politica e di tranquillità” grazie all’appoggio del popolo. Pur dopo diversi segnali circa la disponibilità a trattare sulla questione dell’uranio arricchito al 20%, già motivo di preoccupazione occidentale per la ”dimensione militare” del programma nucleare iraniano negata dall’Iran, il ministero degli Esteri di Teheran ieri in un comunicato ha sottolineato che ”la posizione dell’Iran sui suoi assoluti diritti nucleari è irrevocabile”.
