I palazzi e in genere le costruzioni dentro cui abitiamo sono stati realizzati, nella maggiore parte dei casi, in tempi in cui l’emergenza energetica era di la da venire. E con le stesse logiche costruttive si è ancora continuato anche quando il prezzo del petrolio ha superato i 100 euro al barile e soprattutto si è diffusa la consapevolezza che il petrolio è risorsa scarsa e destinata a finire.
C’è chi accusa le nostre case di essere dei colabrodo dal punto di vista dello spreco energetico e uno studio di Legambiente, in collaborazione con Edison, in quattro città , Roma, Milano, Firenze e Bolzano, sembra confermarlo.
Sotto questo profilo, la città dove si presta maggiore attenzione allo spreco di energia attraverso gli immobili è Bolzano, c on risparmi fino a un quarto rispetto ai consumi precedenti. Merito, sostiene Legambiente, di una “certificazione energetica” che dovrebbe essere imposta a tutti e fare parte integrante dell’atto di compravendita di ogni immobile, fpsse anche un semplice garage.
La certificazione attesta la rispondenza della costruzione a determinati standard di isolamento termico che consentono appunto i risparmi di energia.