ROMA – ”Un organismo nato asfittico che non ha mai preso forma”. Queste, in sintesi, le motivazioni contenute in una lettera inviata al governo con cui Umberto Veronesi lascia la guida dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, chiedendo allo stesso tempo di ”recuperare sulla ricerca”, in un colloquio con Il Sole 24 Ore.
A Veronesi avrebbe stancato sia la mancanza, ad oggi, del decreto formale di nomina sia l’assenza di una sede e di strutture minime per partire. Inoltre, uno degli emendamenti alla manovra prevede la soppressione dell’Agenzia ed il trasferimento dei compiti all’Authority per l’energia.
”Avevo accettato – spiega Veronesi – solo perche’ confidavo in un progetto italiano di grande respiro. Cosi’ non me la sento. Non voglio certo occuparmi, nella migliore delle ipotesi, solo di scorie”. Infine si augura che ”il Paese possa rimanere almeno nei programmi di partecipazione alla sicurezza nucleare”.
