ROMA, 2 APR – Associazioni compatte in difesa degli incentivi alle rinnovabili. Riunite negli ''Stati generali delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica'', 22 organizzazioni del settore hanno prima manifestato davanti al Parlamento e poi incontrato i rappresentanti del governo per rivendicare la propria posizione di difesa degli incentivi di fronte alla possibilita' di un ridimensionamento degli aiuti economici che pesano sulla bolletta delle famiglie.
Dalle sigle della filiera industriale (da Anev a Gifi) a quelle ambientaliste (da Legambiente al Kyoto club), le associazioni hanno trovato una sostanziale unita' di intenti, almeno su grandi linee, per poter lavorare insieme e condividere la stessa strategia,senza divisioni tra le diverse fonti energetiche, di fronte al governo rappresentato tra gli altri dal sottosegretario all'Ambiente Tullio Fanelli, e da quello allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti.
''La presenza dei sottosegretari e' stata molto positiva – afferma il presidente di Gifi, Valerio Natalizia – da parte del governo e' emersa la volonta' di equilibrare un sistema a detta loro squilibrato, puntando su investimenti mirati verso settori piu' promettenti dal punto di vista industriale''. Sul tavolo c'e' soprattutto la revisione degli incentivi al fotovoltaico, settore che ha finora goduto di un trattamento ''privilegiato'' (oltre 6 miliardi di incentivi su un totale di 10 destinato a tutte le rinnovabili) e che, proprio in virtu' del sostegno pubblico, ha conosciuto in questi anni uno sviluppo esponenziale. ''Da parte nostra – prosegue Natalizia – c'e' l'esigenza di pianificare lo sviluppo del nostro settore, senza che ci sia l'intento punitivo di bloccare quello che e' stato costruito fino ad oggi. Il nostro settore avra' bisogno di incentivi ancora per poco, fino a tutto il 2014. Dopodiche' – puntualizza – a partire dal 2015 potremmo essere indipendenti dagli incentivi, almeno per come li conosciamo sotto la forma attuale. Bloccare oggi questo sistema sarebbe deleterio''. Il timore e' che vengano posti ''limiti economici talmente bassi da far scomparire un intero tessuto industriale''.
''De Vincenti ci ha confermato che i provvedimenti retroattivi e i continui cambiamenti sono dannosi e scoraggiano gli investimenti – sottolinea Gianni Chianetta, presidente di Assosolare -. Per questo si vogliono tutelare gli investimenti in corso'', facendo anche un'analisi costi-benifici del fotovoltaico, ''che tenga conto dei risparmi in emissioni di anidride carbonica e del fatto che le rinnovabili hanno gia' abbassato il prezzo unico nazionale''. Il governo rimane dunque al lavoro con l'obiettivo di emanare al piu' presto – il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha parlato di questa settimana – i due attesi decreti interministeriali: uno sulle rinnovabili elettriche (appunto il fotovoltaico), l'altro sulle termiche (biomasse, biogas ecc.). Non e' escluso che i decreti non arrivino pero' nello stesso momento e che per il piu' delicato provvedimento sul fotovoltaico si debba aspettare un po' piu' a lungo.
