Tensione Russia-Ucraina: Kiev non paga le “bollette” del gas

Kiev non ce la fa a pagare le “bollette” del gas, fornito dalla Russia ad ottobre. «La difficile situazione finanziaria creatasi in Ucraina e il debito crescente dei consumatori nazionali complica la raccolta di fondi da parte di Naftogaz per pagare pienamente e nei temi previsti il gas importato in ottobre dalla Russia».

Con queste parole Naftogaz, la società ucraina di distribuzione del gas, ha ammesso la mancanza di denaro a sufficienza per scontare il debito con il Cremlino. Si potrebbe così riaccendere un nuovo focolaio di guerra energetica fra Ucraina e Russia e Naftogaz non ha accennato a nascondere la paura.

L’Ucraina ha acquistato in ottobre circa 2,4 miliardi di metricubi di gas russo per un ammontare di quasi 500 milioni di dollari, e il pagamento deve essere effettuato a Gazprom entro il 7 novembre. Inizialmente il ministro dell’energia ucraino Iuri Prodan aveva assicurato che i pagamenti sarebbero stati rispettati secondo i tempi previsti.

Nel braccio di ferro sulle risorse da Mosca si è levato l’appello del premier Putin all’Unione europea affinché «apra il portafoglio» per aiutare l’Ucraina a saldare i conti. In un incontro con il collega danese Lars Loekke Rasmussen,  ha spiegato: «Se ci sono problemi, noi chiediamo ai nostri partner europei di dare una mano all’Ucraina».

Putin aveva rivolto lo stesso invito già lo scorso anno, ma questa volta si è premurato di quantificare il prestito che l’Europa dovrebbe dare:  «almeno un miliardo», senza però  specificare a quale valuta si riferisse. Mosca ha già pagato all’Ucraina 2,5 miliardi di dollari anticipati per il transito di metano verso l’Europa.

Infine si è rivolto direttamente allo svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno della Ue, con un messaggio che suona quasi come una minaccia: «Potrebbero sorgere problemi nel transito di gas russo attraverso il territorio ucraino e destinato ai consumatori europei».

Al momento però l’Europa è costretta ad accogliere l’avvertimento di Putin, almeno come un invito, dato che resta intrappolata e dipendente dal gas russo e non può permettersi di ignorare la questione ucraina.

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