Adolf Hitler, il quadro inedito. Capolavoro o crosta? FOTO

ROMA – Un acquerello all’apparenza come tanti. Ma con una differenza: è firmato Adolf Hitler. Che, è noto, prima di diventare uno dei dittatori più sanguinari della storia dell’umanità sognava di fare l’artista. Gli andò male: respinto all’accademia di belle arti di Vienna. Andò male a lui, andò peggio all’umanità: sarebbe stato meglio relegato in un trafiletto di un libro di storia dell’Arte, magari tra i “minori” del ‘900.

Ma l’Hitler “artista” continua  a far discutere. Un suo inedito, infatti, è stato ritrovato da Daniele Radini Tedeschi, critico d’arte. E quest’ultimo, come scrive sul Giornale Luca Beatrice, ritiene Hitler un vero artista:

Nonostante la modestia della prova, il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, pare esperto di Caravaggio e rinascimento, si mostra esaltato per aver scoperto un inedito acquerello su carta che raffigura un paesaggio urbano, probabilmente viennese, in una collezione privata. Sostiene l’esperto che andrebbero riconosciuti i meriti artistici aldilà di questioni ideologiche, se la prende con le baronie e le università che detengono l’oligopolio culturale, e con malcelato orgoglio presenta in anteprima il suo scoop, il 18 luglio alla Galleria La Pigna di Roma, sede dell’Unione cattolici artisti italiani, accanto all’installazione di Wright Grimani (che personalmente non conosco, ma magari è un genio) dove evidentemente non si prevede una significativa affluenza di skinheads bensì di competenti ed esperti.

Luca Beatrice la pensa in modo decisamente diverso: l’acquerello di Hitler è banale, stucchevole, “poca cosa”:

Il punto sta proprio nella debolezza del disegno hitleriano, scolastico e stucchevole, davvero poca cosa, proprio come i tentativi espressivi di Charles «Satana» Manson, suo pallido imitatore negli anni ’60. Ma la legge dello show business parla chiaro: conta la griffe più che la qualità, ammesso che se ne possa ancora parlare. Cantanti e attori si dilettano in pittura, il loro stile appare dilettantesco eppure sono in molti a provare curiosità. E magari anche a comprarseli. A proposito: quanto costa l’acquerello di Hitler? Lo si paga per il valore della firma o per quello dell’artisticità? Insomma, niente di più che un memorabilia nostalgico e fessacchiotto, come le medaglie di Stalin o il cappello di Mao.

Polemica che sembra destinata a continuare visto che Radini Tedeschi linka su Facebook il pezzo di Beatrice e replica:

La banale risposta di Luca Beatrice su IL GIORNALE in merito alla scoperta dell’acquarello di Hitler. Come ben notato da Daniele Radini Tedeschi <<il signor Beatrice ignora talmente tanto l’argomento che confonde il paesaggio raffigurato: lo definisce “probabilmente viennese ” quando invece rappresenta la notissima birreria di Monaco Hofbräuhaus, luogo caro ad Hitler, e questo gli esperti lo sanno>>

L’acquerello di Hitler
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Emiliano Condò