LONDRA – Un anno senza Amy Winehouse, un anno senza la cantante bianca dalla voce nera: sono passati esattamente 12 mesi da quanda la diva del soul che aveva conquistato il mondo, scalando le classifiche musicali con milioni e milioni di dischi venduti, venne trovata morta nel suo appartamento londinese di Camden Town, il 23 luglio 2011.
Dodici mesi che non hanno scalfito la sua leggenda ‘maledetta’, tanto simile ad altri: un talento soffocato da una vita autodistruttiva fatta di alcol e droghe. Eppure, a un anno dalla sua morte, i fan continuano a seguirla, comprando album postumi e biografie. Come quella scritta dal padre, Mitch Winehouse, e uscita pochi giorni prima dell’anniversario, in cui mette insieme testimonianze inedite e ricordi personali per raccontare la sua Amy, di cui era anche amico, confidente e consigliere.
Amy aveva 27 anni, età fatale per tanti grandi della musica come Janis Joplin, Kurt Cobain, Jim Morrison e Jimi Hendrix, quando la sua guardia del corpo la trovò riversa sul letto nell’appartamento londinese. Il quartiere di Camden Town non l’ha dimenticata, a cominciare dal pub ‘The Hawley Arms’, uno dei preferiti dell’artista, dove la si poteva trovare a tarda notte a dare una mano ai camerieri e che da allora si è trasformato in una specie di mausoleo, con immagini alle pareti e i suoi successi come colonna sonora abituale.
Fuori dalla sua casa si sono accumulati biglietti, fiori, frasi e ricordi da persone di tutto il mondo che sono rimasti folgorati dal talento di questa giovane che mischiava le origini british con la tradizione soul americana, dando vita a due soli album – ‘Frank’ del 2003 e ‘Back to Black’ del 2006 – che tuttavia l’avevano proiettata nell’olimpo musicale internazionale. Il suo look continua ad essere imitato – le braccia tatuate, la capigliatura cotonata, gli occhi truccati e i grandi orecchini dorati e pendenti – quella voce cavernosa invece resta unica e inconfondibile.
In coincidenza con il primo anniversario, la stazione metro di Camden Town ha esposto un ritratto di Winehouse che era stato creato dal giovane artista britannico Johan Andersson due settimane dopo la sua morte, mentre è attesa l’inaugurazione di una statua di bronzo in suo onore nel locale musicale Roundhouse.