ROMA – Come dev’essere un autista per Vip ideale? Sicuramente esperto nella guida, attento a frenare e accelerare dolcemente, rispettoso delle regole (ma non troppo lento), perfetto conoscitore delle strade e delle situazioni sul percorso, educato ma al tempo stesso ‘distaccato’ dai passeggeri a cui non deve mai rivolgere la parola.
Un giudizio più che positivo in questo senso deve essere stato attribuito all’autista che ha condotto a Berlino l’attore Daniel Bruehl (noto per Good Bye, Lenin!, per Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino e per il recentissimo Captain America: Civil War) e la sua compagna Felicitas Rombold dall’albergo al red carpet dell’edizione 2016 del festival ‘Berlinale’. Salvo accorgersi, una volta abbassatasi l’adrenalina degli applausi e dei flash dei fotoreporter, che al volante dell’Audi A8 L W12 non c’era assolutamente nessuno.
Quello di Bruehl verrà probabilmente ricordato come il primo viaggio ufficiale di un’auto a guida autonoma in condizioni di traffico cittadino e con complessi passaggi nell’uscita dall’albergo e nell’arrivo al red carpet del Berlinale Palast. Un viaggio per Vip assolutamente unico, non solo per l’eccezionalità della performance ma anche per i livelli della tecnologia utilizzata da questa versione della limousine A8.
La piattaforma di dati su cui si basa il sistema di guida autonoma utilizza, infatti, anche i principali elementi architettonici che s’incontrano sul percorso, con la possibilità di confrontare questi riferimenti con le mappe digitalizzate del navigatore e le informazioni via via ricevute ed elaborate dai sensori radar e dalle telecamere. ”Stiamo sviluppando e sperimentando le nostre tecnologie per la guida autonoma in tutte le condizioni – ha commentato Stefan Knirsch, membro del board di Audi con la responsabilità per lo sviluppo tecnico – ed avevamo già mostrato come possa essere sicura un’auto a guida autonoma su circuito o in autostrada (di redazione Ansa).