
ROMA – “Quando facevo la modella avevo il complesso delle spalle e dei fianchi fuori misura… poi ho capito che le curve piacciono. Oggi trovo che i corpi voluttuosi siano più sensuali, non a caso sono un’ammiratrice di Sophia Loren“.
Bérénice Marlohe, la bond girl dell’ultimo 007 Skyfall, attualmente sul set di 5 to 7 con Glenn Close, si racconta in esclusiva nel numero di max in edicola, giovedì 4 luglio.
La ragazza racconta la sua ossessione per il cibo: “I miei amici mi chiamano ‘Stomaco con le gambe’ perché mangio sempre e quando non mangio sogno di mangiare… Un uomo per conquistarmi deve essere bravo ai fornelli”.
L’uomo ideale, per Bérénice non deve essere “bello, ma attraente, deve farmi ridere, saper cucinare piatti esotici e deve dormire 10 ore a notte senza russare. Se poi ama l’hip hop me lo sposo!”.
Bérénice ha le idee chiare anche per quanto riguarda i suoi sogni professionali: “Oggi tutti i ruoli più interessanti sono pensati per gli uomini. Forse… dovrei farmi crescere la barba”.
Bellezza e buddismo: “Sono cresciuta in Francia da padre cambogiano-cinese quindi ho forti influenze asiatiche. La filosofia buddista mi ha insegnato che la bellezza non conta un cavolo”. La bond girl si sente però quasi italiana: “Spesso mi scambiano per italiana perché ho un carattere molto focoso e le curve delle donne italiane”.
Capitolo diete: “Le ho provate quasi tutte, la peggiore è quella da 500 calorie… Ora quando mangio troppo mi faccio 10 km di corsa o 20 di bicicletta”. Amori segreti? “Uno su tutti, Christopher Walken, da quando ho visto il video di Fatboy Slim ‘Weapon of Choise’. Attore di puro carisma, sublime ballerino”.
Gena Rowlands per Bérénice è un’attrice feticcio: “Oltre alla sua bellezza ne ammiro la recitazione inimitabile, forte e vulnerabile allo stesso tempo. Una vera Signora”.
Altre passioni: “Prima di recitare ero pianista e pittrice, adesso suono poco perché viaggio molto, ma continuo a dipingere. Disegno quasi sempre ritratti, mi piace catturare la personalità delle persone soprattutto attraverso i loro occhi”.


