CANEVARA – Ad aprile 2012, tra le pieghe del drappo che orna l’altare della chiesa di Sant’Antonio Abate a Canevara, è comparso il volto trasfigurato di Gesù Cristo. Da quel giorno è cominciato un lento e silenzioso pellegrinaggio che ogni anno porta migliaia di fedeli nel piccolo borgo in provincia di Massa Carrara. Una piccola Fatima italiana, ormai meta di pellegrinaggi e cerimonie commemorative.
Lo scorso 25 agosto in prima fila commosso c’era anche l’ex inviato del Tg4, Paolo Brosio, i cui pellegrinaggi a Medjugorje sono ormai celebri, da quando insieme alla madre ha scoperto una profonda devozione per la Madonna.
Al termine della lunga cerimonia di adorazione, Brosio ha commentato:
“Questo forse non si può propriamente chiamare miracolo, ma è comunque un chiaro segno della presenza divina e noi bisogna esserne grati. E’ il secondo anno che vengo a visitare il volto Santo di Gesù Ecce Homo, trasfigurato dai dolori e dalla Passione e ogni volta mi dà la stessa emozione.
E’ veramente bello – ha aggiunto – essere qua in un piccolo paese dove si respirano ancora i veri valori della vita, la partecipazione alla comunità e la solidarietà gli uni con gli altri sono i principi più profondi della vita”.
Il Volto Santo, raccontano i credenti, è apparso per la prima volta nell’aprile del 2012, in occasione della festa del Gesù misericordioso, cioè la domenica dopo Pasqua. Mentre le parrocchiane addobbavano la chiesa, il volto del Cristo si è disegnato tra le pieghe del telo appoggiato sul tabernacolo. E’ stato un fedele ad accorgersi del “miracolo”, fotografando le decorazioni con la sua fotocamera.
La credenza si è andata via via consolidando, dal momento che il drappo, attaccato con colla a caldo alle pareti, non sembra staccarsi più e a distanza di oltre due anni i lineamenti del volto sono ancora chiaramente distinguibili nel gioco di luci e ombre. Da allora una lunga serie di cerimonie si sono tenute in onore del Volto Santo. Gli abitanti di Canevara celebrano l’apparizione ogni giovedì sera, spesso con svenimenti e stati di trance: lo chiamano il “riposo dello spirito”.