MILANO – “Pazzo”. “Pazzo di me”. Usa questa espressione l’impiegata collega di Carlo Lissi, il 31enne di Motta Visconti che sabato ha sgozzato moglie e due figli. Lui voleva separarsi e aveva trovato una valvola di sfogo alle sue frustrazioni: una collega di ua trentina d’anni, un sentimento però non ricambiato.
La giovane donna è stata ascoltata, ha parlato delle attenzioni di Lissi. Un sentimento, quello dell’uomo, mai ricambiato. Mai un bacio, figurarsi una storia: “Era pazzo di me – ha detto agli investigatori dell’Arma – ma che potevo fare?”.
Cristina Omes e il marito Carlo Lissi in una foto fatta il giorno del loro matrimonio tratta da Facebook. La donna e i due figli della coppia sono stati trovati uccisi nella loro abitazione a Motta Visconti (Milano).
Carabinieri davanti alla villetta a Motta Visconti (Milano) in via Ungaretti dove la notte scorsa una mamma (48 anni) e i suoi due bambini (4 anni e 20 mesi) sono stati uccisi.
Cristina Omes e il marito Carlo Lissi
Cristina Omes e il marito Carlo Lissi
La foto dell’arma del delitto
Carabinieri davanti alla villetta dove una mamma ed i suoi due bambini sono stati uccisi, a Motta Visconti (Milano), 15 giungo 2014.
Cristina Omes e il marito Carlo Lissi in una foto fatta il giorno del loro matrimonio tratta da Facebook. La donna e i due figli della coppia sono stati trovati uccisi nella loro abitazione a Motta Visconti (Milano). ANSA/ FACEBOOK ++HO – NO SALES EDITORIAL USE ONLY – NO ARCHIVE++
La foto fornita dal comando provinciale di Milano dei Carabinieril mostra il coltello usato per la strage, che è stato trovato su indicazione dell?assassino in un tombino a Motta Visconti, 16 giugno 2014.
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