LONDRA, INGHILTERRA – Arjen Robben riscrive la sua storia e quella del Bayern Monaco. E’ l’olandese, il giocatore spesso descritto come ‘il grande perdente’ per il numero di finali perse, a vendicare le ultime delusioni europee dei bavaresi realizzando, ad un minuto dalla fine, la rete che affonda il Borussia Dortmund (2-1) porta la sua squadra in paradiso.
La finale tutta tedesca della 58/a edizione della Champions League, bellissima e giocata ad alta intensità, consacra lo strapotere del Bayern Monaco, già dominatore e frantuma-record in Bundesliga. Heynckes conclude in grande stile la sua era, centrando il ‘triplete’ e riportando la ‘Coppa delle grandi orecchie’ a Monaco: soprattutto, lasciando a Guardiola, suo successore, un’eredità pesantissima.
Grande la delusione per la squadra di Klopp, che però esce da Wembley a testa altissima: i giallo neri hanno giocato alla pari con i cugini. Ma è un’amara consolazione, anche se la sensazione è che il ciclo del Dortmund sia agli albori.
Il primo tempo si chiude senza reti ma non tradisce le attese di chi chiede spettacolo. Parte meglio il Borussia, che pare particolarmente ispirato. La prima conclusione in porta è targata Lewandowski, dai 25 metri: Neuer deve allungarsi per deviare la palla in angolo (14′).
Un minuto dopo il portiere del Bayern risponde nuovamente all’appello sul tentativo al volo di Blaszczykowski, diretto sul primo palo. I bavaresi faticano, ed è ancora la squadra di Klopp a rendersi pericolosa al 19′, colpendo in contropiede: Reus prova a concretizzare con un sinistro da limite ma trova sulla sua strada ancora Neuer che di pugni respinge in corner (19′). Il Bayern però è vivo e rischia di passare alla sua prima vera occasione: è il 27′ quando Ribery pennella per Mandzukic, sull’incornata del croato Weidenfeller è bravissimo a togliere la palla da sotto la traversa.
Altra occasione per i campioni di Bundesliga alla mezz’ora, protagonista Robben. Solo davanti a Weidenfeller, l’olandese tenta il pallonetto con l’esterno ma spreca. Meglio avrebbe fatto a servire dal lato opposto il liberissimo Mandzukic. Il Dortmund non si spaventa e reagisce con Lewandowski: il polacco viene chiuso ottimamente dal sempre attento Neuer (35′). Poco prima dell’intervallo, è ancora Robben a sprecare la seconda occasione più nitida per il Bayern, calciando addosso al volto di Weidenfeller da ottima posizione. Il Dortmund si salva, ma la difesa giallo nera rischia troppo: campanello d’allarme per Klopp.
Bisogna attendere la ripresa perché il risultato si sblocchi. A mettere la prima firma sul match e sulla storia della Champions è Mandzukic. Ma è il duo Ribery-Robben ad apparecchiare la tavola: il francese innesca l’olandese, che evita l’uscita di Weidenfeller in uscita e suggerisce per Mandzukic. Per il croato, è un gioco da ragazzi insaccare a porta sguarnita: al 14′ è vantaggio Bayern.
I cori di giubilo dei tifosi bavaresi però non durano molto: per la precisione, otto minuti. Reus viene lanciato in area di rigore, supera Dante che però lo atterra con un intervento a gamba tesa. Nessun dubbio per Rizzoli, è rigore. Dal dischetto non si presenta come si pensa Lewandowski, ma Gündogan.
Esecuzione impeccabile: Neuer è spiazzato, 1-1 e gara che che si infiamma. Il Bayern non si perde d’animo e costruisce l’occasione per il nuovo vantaggio. Ma deve fare i conti con Subotic: sull’appoggio di Muller per Robben, il difensore serbo è strepitoso nell’anticipare sulla linea l’arrivo dell’olandese (28′). Intervento che vale quanto una rete.
La risposta del Borussia è affidata, tre minuti dopo, al gran sinistro di Alaba dai 25 metri, sul quale Weidenfeller vola per respingere in angolo. I minuti scorrono verso i possibili supplementari, ma la squadra di Heynckes continua a spingere. Tre minuti al termine: Robben crossa per Müller, velo per Schweinsteiger, Weidenfeller si butta sulla destra e salva in angolo.
E’ il preludio alla svolta decisiva. Manca un minuto e si sta per costruire la storia. Ribery protegge palla nel cuore della difesa del Dortmund, serve di tacco per l’inserimento di Robben che salta Subotic e batte Weidenfeller in uscita.
Per l’olandese, 68/a rete con la maglia del Bayern. Forse la più importante della sua carriera. Giochi chiusi e tifosi del Bayern in delirio: la storia è stata riscritta.
Il servizio fotografico dell’Ansa.