Alcune immagini del dissidente cinese Chen Guangcheng e della sua famiglia (foto Ap/LaPresse)
WASHINGTON – Il dissidente cinese Chen Guangcheng denuncia per telefono alla Cnn di sentirsi “deluso” dagli Stati Uniti, aggiungendo di voler lasciare la Cina perché teme per la sua vita.
Chen “vuole lasciate (la Cina) e vuole andare via il prima possibile. Ha rivolto questo appello direttamente allo stesso presidente Barack Obama”, ha riferito un reporter della Cnn che ha spiegato di essere riuscito a parlare per 20 minuti al telefono con Chen dopo che si è ricongiunto con la moglie.
Gli Stati Uniti sarebbero pronti ad aiutare Chen Guangchen, qualora avesse cambiato idea sulla rinuncia alla protezione americana, ed effettivamente volesse andare in esilio: lo hanno affermato in via riservata fonti dell’ambasciata Usa a Pechino, senza peraltro sbilanciarsi sull’eventuale disponibilità ad assisterlo direttamente nel chiedere asilo politico presso Paesi terzi.
Le fonti hanno peraltro aggiunto che le reali intenzioni dell’interessato non sono tuttora chiare, e che Washington sta per l’appunto cercando di metterle a fuoco per averne “una visione completa”: una volta ottenuto questo, resta inteso che Chen potrebbe contare sul sostegno necessario per realizzare i suoi obiettivi. “Occorre proseguire nei colloqui con lui per avere un quadro più completo di come si è evoluto il suo pensiero”, hanno concluso.
Nel frattempo l’ambasciatore statunitense in Cina, Gary Locke, ha categoricamente smentito che l’avvocato cieco abbia subito pressioni affinché asciasse la rappresentanza diplomatica, dove si era rifugiato sei giorni prima dopo essere rocambolescamente evaso, il 21 aprile, dagli arresti domiciliari cui era sottoposto nella provincia orientale del Shandong.