D-Day, 70 ma non li dimostra. Foto e film del giorno che salvò il mondo

ROMA – Settanta anni fa il D-Day, lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944 (ribattezzato “Il giorno più lungo” in un kolossal cinematografico). Quel giorno Hitler perse definitivamente la guerra, quel giorno nacque la super potenza militare americana, quel giorno segnò e cambiò per il meglio la storia d’Europa e del mondo. Gli ultimi testimoni diretti stanno sparendo, l’anagrafe li condanna. Sono rimasti in pochissimi ed hanno appena disciolto l’associazione dei veterani che un tempo contava decine di migliaia di soci. Quel giorno sbarcò e morì sulle spiagge e nei cieli di Normandia la “meglio gioventù” americana, inglese, canadese, polacca, francese, neozelandese, australiana…Quel giorno che oggi i capi di Stato e di governo ricordano riuniti a Parigi va ricordato con ogni mezzo. Ed ecco quindi un pizzico di memoria storica e i documenti visivi più significativi.

All’inizio pianificato per il 5 giugno, lo sbarco in Normandia iniziò all’alba del 6 giugno col nome in codice “operazione Overlord”. Il comando delle operazioni fu affidato al generale statunitense Dwight D. Eisenhower, il comando delle truppe di terra al generale inglese Bernard Law Montgomery. Lo sbarco avvenne in 5 spiagge diverse ribattezzate in codice Utah, Omaha (dove sbarcarono gli americani), Gold (inglesi), Juno (canadesi e inglesi) e Sword (inglesi).

Per lo sbarco fu scelto un breve tratto di costa alla foce della Senna, fra Le Havre e la penisola di Cherbourg.

Tutti i numeri della battaglia: tra gli alleati vengono coinvolte oltre 1.200 navi da guerra alleate fra cui 5 corazzate che scortano 800 navi da cargo piene di truppe e veicoli, 700 imbarcazioni di appoggio e oltre 4.000 mezzi da sbarco con oltre 150.000 soldati e 800 fra carri armati, blindati e altri veicoli.

A mezzanotte tutte le truppe furono allertate. Lo sbarco, pianificato per il giorno precedente, era stato fatto slittare per sfruttare una migliore condizione meteorologica.  Gli sbarchi sulle spiagge (“operazione Nettuno”) avvennero infatti  in coincidenza con l’inizio dell’alta marea.

L’operazione iniziò proprio con il lancio dei paracadutisti per cercare di conquistare i ponti e altri punti strategici in territorio nemico, poi iniziarono gli sbarchi sulla costa francese. Ad aspettare i paracadutisti anche i cosiddetti “asparagi di Rommel”: pali alti e acuminati conficcati al suolo) per sventare l’attacco dall’alto.

Davanti a loro gli alleati sbarcati via terra invece si trovarono la  21° Panzer-Division del generale Feuchtinger, l’unica unità corazzata tedesca nei pressi dello sbarco. A lungo Hitler in persona si rifiutò di spostare in Normandia le divisione corazzate che attessero ferme lo “sbarco vero”, quello che sarebbe dovuto avvenire secondo i tedeschi al passo di Calais. Gli alleati erano di fatto già a Caen e Hitler stratega aspettava sbarcassero altrove. Dall’alto l’aviazione alleata difese lo sbarco sganciando nella sola giornata del 6 giugno 12.000 tonnellate di bombe. Alleati aiutati anche dalla fortuna: moltissimi generali tedeschi erano quel giorno fuori sede, lo stesso Erwin Rommel, comandante in capo, era in Germania, a casa, per il compleanno della moglie.

“Questo Eisenhower ha effettuato due sbarchi riusciti, ma soltanto grazie a certi traditori. E qui non ne troverà tra i nostri soldati. Qui se la vedranno brutta” disse al telefono Adolf Hitler ai suoi comandanti. Uno dei tanti errori.

Ma già a mezzanotte il generale Bernard Law Montgomery, capo delle truppe di terra alleate, sfondò il Valle Atlantico (il sistema di fortificazioni naziste che dalla Norvegia arrivava fino a Bordeaux) su un fronte di circa 50 chilometri. Quel giorno, il D-Day, morirono circa 10mila soldati tra gli alleati. Tra le 4 e le 9mila le perdite stimate tra i nazisti. Due mesi dopo, il 25 agosto 1943, fu liberata Parigi.

Dal film: “Il giorno più lungo” (1962) girato da Ken Annakin per le scene in esterno in Inghilterra, Andrew Marton per gli esterni in America, Bernhard Wicki per le riprese in Germania e Darryl F. Zanuck, non accreditato.

Lo sbarco:

Dal film: “Salvate il soldato Ryan” (1998) di Steven Spielberg.

Lo sbarco:

Le immagini a colori dello sbarco in Normandia:

Dal documentario: “Ulisse D-Day: lo sbarco ora per ora”:

Altre immagini dello sbarco (History Channel):

Le foto dello sbarco, le mappe e i giornali dell’epoca:

Published by
Gianluca Pace