Davide Frigatti, sul suo Facebook: calcio, kung fu e Amanda “bastarda viziata”

MILANO – L’ultimo post su Facebook risale a lunedì. Una normalità che ora sembra agghiacciante: “Giocare a 7 sotto la pioggia cm gli scozzesi nn ha prezzo!!!!”. Così scriveva il giorno prima della tragedia Davide Frigatti, il 34enne di Cinisello Balsamo che, forse preda di un raptus, è tornato a seminare il terrore nella zona Nord di Milano proprio come fece Adam Kabobo l’11 maggio del 2012, quando uccise a picconate tre passanti incontrati per strada

Davide è “un ragazzo normale”, dice di lui la zia acquisita, che ha ucciso a caso una persona e ne ha ferite gravemente altre due senza un motivo apparente. Scorrendo la sua pagina Facebook si scopre che è un appassionato di calcio, grande tifoso della Juve e campione di arti marziali

A calcio, ricorda sempre la zia, Davide gioca fin da piccolo, quando inseguiva il pallone insieme al fratello maggiore Fabrizio, che da quando si è sposato ha lasciato la casa di Cinisello Balsamo dove invece il 34enne vive ancora con i genitori.

Davide sembra un trentenne come tanti, con il mito della Juve, di Pirlo e Del Piero, la passione per lo sport, un certo compiacimento nel mostrare i trofei vinti come campione di kung fu, e un grande amore per la natura e la vita all’aria aperta, ma anche per l’arte.

“Mi piaciono (sic) gli artisti come Van Gogh, un artista maledetto pazzo morto disperato a soli 37 anni, una mostra molto bella oltre alle sue opere mi hanno colpito soprattutto i suoi aforismi, vicino ai poveri e agli umili..”, scriveva a marzo, dopo aver visitato una mostra a Milano.

A segnalare i suoi trascorsi con la giustizia solo una nota ironica nelle informazioni del profilo, quando negli studi inserisce “università della strada”. Davide non commentava spesso i casi di cronaca, ma aveva un’opinione precisa sull’omicidio di Meredith Kercher:

“Amanda Knox – scriveva a marzo – bastarda universitaria viziata americana che è qui in Italia a cazzeggiare nei loro festini da immaturi cresciuti nella bambagia scappa il morto e non gli fanno un cazzo!! I due maró in India per un errore fra poco gli danno la pena di morte!! Andrei io a prenderla a calci e portarla in galera sta viziata americana”.

Più che altro Davide, come molti, usava il social network per condividere le sue esperienze – dalle passeggiate in montagna alle gare di corsa, dalle partite a calcetto alle gite al mare – con gli amici. Pochi gli aforismi: “Il vero segreto della vita – scriveva a marzo – é non volere niente ed ottenerlo”. “Bisogna credere nella propria unicità”, postato lo scorso anno.

Tante le foto che lo ritraggono in posa, nei classici selfie, da solo o con gli amici, anche a petto nudo, una volta con l’amata nipotina, figlia della cugina. Tra le immagini anche una vintage di due bambini che giocano a pallone, forse proprio lui e il fratello, con cui si scambiava messaggi in bacheca.

Davide si era iscritto anche a LinkedIn, la piattaforma per trovare lavoro, dove aveva inserito il suo curriculum in cui si legge che lavorava “da più di 15 anni nel settore dell’industria grafica” con specializzazione in comunicazione d’impresa, sistemi di stampa offset/digitale. In fondo al résumé aveva inserito una citazione:

“Non è la specie più forte che resiste, né quella più intelligente, ma bensì quella più ben disposta al cambiamento”.

Nello spazio dedicato a capacità e competenze personali aveva invece scritto:

“Ho una naturale predisposizione al raggiungimento degli obiettivi, il mio carattere determinato mi porta in breve tempo anche sotto pressione a raggiungere gli scopi prefissati”.

Qualcosa, oggi, in questo ragazzo apparentemente normale, che si definiva determinato, è andato in tilt, e a molti ha ricordato quanto successo solo pochi mesi fa, quando il ghanese Adam Mada Kabobo uccise tre persone e ne ferì altrettante con un piccone, sempre a Milano.

 

 

Published by
Daniela Lauria