CATANIA – C’è una sorta di “disco volante” che è atterrato sull’Etna. Vedendo le spettacolari immagini scattate dagli abitanti del versante nord, lato Bronte, sembrerebbe proprio un’astronave stile Indipendence Day quella atterrata sul più attivo e alto vulcano di Italia. E invece disco volante non è, ma si tratta di una nube lenticolare. Il fenomeno è dovuto alle correnti presenti in quota che disegnano linee di passaggio sulle nubi in transito.
Come spiega il Corriere della Sera, grazie ai venti di ponente ed alla funzione di “calamita” esercitata dal vulcano, in questi giorni è stato osservato in diverse occasioni il fenomeno delle nubi lenticolari. In particolare dal lato nord dell’Etna, in corrispondenza di Bronte, dove è stato fotografato lo strano cappello di nubi in corrispondenza dei crateri sommitali. Si tratta di una normale copertura nuvolosa modellata dalle correnti che realizzano delle curiose scanalature modellando le nubi con il loro passaggio.
Il fenomeno consiste nello specifico in un tipo di altocumulo caratterizzato da una tipica forma a lente; queste nubi sono spesso associate alla formazione di un’onda orografica (mountain wave), fenomeno che può risultare molto pericoloso per il volo. L’aria segue traiettorie ondulate, come se anche dopo aver superato il crinale della montagna seguisse ancora la traiettoria originale, caratterizzata appunto da moti ascendenti e discendenti che possono portare alla formazione di vortici (detti rotori) e turbolenze che disturbano la navigazione aerea, soprattutto nel caso di velivoli leggeri come un deltaplano o un parapendio. Tuttavia l’utilizzo di alianti opportunamente attrezzati con impianti di ossigeno, permettono lo sfruttamento di queste correnti per raggiungere quote molto elevate, anche oltre gli 8 000 metri.