Doomsday Clock, l’orologio che calcola la fine del mondo (foto)

ROMA – Il 21 dicembre 2012 è passato senza troppe conseguenze per l’intera umanità. Ma è tornato a far parlare di se il Doomsday Clock, l’orologio che segna il tempo che rimane prima della fine del mondo. Ogni anno, dal lontano 1947, il Bulletin of the Atomic Scientists pubblica l’immagine delle lancette dell’orologio per indicare quanto, secondo l’organizzazione, manca alla fine della civiltà per come la conosciamo.

Tuttavia i gestori del pauroso orologio hanno pensato di aggiornarlo prendendo in considerazione altre variabili, ad esempio quella ambientale, perché in definitiva potremmo anche distruggere il pianeta, o almeno le condizioni per viverci, anche senza fare ricorso alle armi nucleari, pare anzi che basti continuare così per riuscirci.

L’indicazione dell’orologio ovviamente non può essere che soggettiva, appartiene a chi la stabilisce e non è poi così chiaro che metodo segua per fissarla, ma di più c’è da dire che se l’estinzione a causa di un conflitto termonucleare può sicuramente presentarsi improvvisa e devastante, il realtà i cambiamenti climatici per quanto rapidi si svolgono su una scala temporale completamente diversa e comunque non è esatto dire che il cambiamento climatico possa portare all’estinzione umana, perché si tratta di un processo comunque molto lento che, anche qualora diventasse irreversibile non sarà ami in grado di spazzare via l’umanità dal pianeta.

Se l’orologio poteva avere un senso durante la Guerra Fredda, il tentativo di riaccenderne la rilevanza, pur ispirato da buone intenzioni, rischia di semplificare e drammatizzare inutilmente un problema che invece meriterebbe di essere meditato sgombrando il campo dalle molteplici sciocchezze che poi sono impiegate per affossare qualsiasi rimedio utile.

The Doomsday Clock
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FIlippo Limoncelli