LONDRA – Le mitiche scarpe britanniche della Dr Martens vanno a Permira per 300 milioni di sterline, 355 milioni di euro.
Finisce così nelle mani dei fondi londinesi del private equity, gli stessi di Valentino, un vero e proprio simbolo di cinquant’anni di subculture giovanili, dell’anticonformismo e soprattutto delle correnti musicali più disparate.
A partire dal rock ante-litteram dei britannici Who e del primo testimonial ‘involontario’, il chitarrista Pete Townshend, che ha dato il via al mod, poi seguito dai ribelli del punk, passando quindi per rock, ska, new wave, grunge, heavy metal e quant’altro. I Dr Martens, spesso nella versione più militare e con la punta d’acciaio, sono diventati nel tempo anche la componente principale e caratteristica del vestiario skinhead.
Dopo alcune indiscrezioni nei giorni scorsi, è arrivato il momento della firma ufficiale di Permira per l’acquisto dall’azionista R Griggs Group dello storico marchio delle calzature, icona punk scoperta di recente anche da starlette del cinema poco più che adolescenti, con conseguente impulso alle vendite dei celebri anfibi. Le Dr Martens, note anche come Doctor Martens, Docs, Dm e varianti, sono vendute in 63 paesi, principalmente negli Stati Uniti, ma anche Asia, Europa e Regno Unito.
Quartier generale nelle Midlands inglesi dov’era attiva la produzione calzaturiera della famiglia Griggs sin dagli inizi del ‘900, la società ha vissuto un vero e proprio boom a partire dagli anni ’60, quando cambia il nome in quello attuale, dopo l’acquisto di una licenza già ben avviata di calzature tedesche sviluppate da due medici (ecco il perché del ‘dottore’ nel brand), Klaus Maertens e il suo compagno d’università Herbert Funck. Nel 2012 la Dr Martens ha fatturato 110 milioni di sterline (129 milioni di euro), registrando utili ante imposta per 15,3 milioni di sterline (18 milioni di euro). Un anno e mezzo fa la famiglia fondatrice aveva sondato per la prima volta la vendita incaricando Rothschild dell’operazione. L’attesa sembra aver fruttato, visto che il prezzo offerto da Permira sarebbe il doppio di quanto ipotizzato inizialmente. Ora, oltre all’erede della proprietà inglese, Max Griggs, parte dell’incasso da Permira andrà anche ai discendenti dei due dottori tedeschi Maertens e Funck, inventori della caratteristica suola ad aria, creata utilizzando pneumatici abbandonati dalla Luftwaffe.


