IL CAIRO – I Fratelli Musulmani, da pochi giorni dichiarati ufficialmente “terroristi” dal governo di transizione del Cairo, hanno sfidato la loro messa al bando e l’Egitto è stato attraversato da una giornata di rivolta della piazza islamica, con un bilancio di almeno quattro morti e 265 arresti. Durante le violenze sono state picchiate anche delle donne, come mostra questa immagine pubblicata dal freelance Mosa’ab Elshamy su Twitter:
I sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi avevano convocato la mobilitazione in occasione della preghiera del venerdì, incuranti del giro di vite contro la Fratellanza, estromessa dal potere dai militari il 3 luglio, e del divieto di manifestare, che, in base a norme fresche di approvazione, prevede per chi scende in piazza pene cinque anni di carcere per appartenenza a organizzazione terroristica e addirittura la pena di morte a leader e promotori di raduni ‘proibiti’.
Gli scontri sono scoppiati appena gli adepti sono usciti dalle moschee per la preghiera settimanale, con lanci di pietre contro gli schieramenti di polizia e i conseguenti scontri che hanno accomunato il Cairo ad almeno altre quattro città egiziane. Secondo quanto afferma il ministero dell’interno, i rivoltosi hanno utilizzato armi da fuoco e bottiglie incendiarie. Secondo fonti ospedaliere, un manifestante è morto a Minya, a sud del Cairo, un giovane di 18 anni a Damietta, sul Delta del Nilo, mentre un terzo dimostrante é stato ucciso al Cairo. Il numero dei feriti è per ora imprecisato.
Nel frattempo in tutto il Paese sono stati arrestati, secondo il governo, almeno 265 persone. Fra queste, sono state arrestate anche 28 donne, che ora rischiano pesanti condanne. Sullo sfondo di un braccio di ferro che dura da sei mesi, costato la vita a centinaia di sostenitori, i Fratelli Musulmani sono stati dichiarati due giorni fa “organizzazione terroristica” dopo un attentato in cui 16 poliziotti hanno perso la vita nel Sinai. Un attacco attribuito loro dal governo ad interim, malgrado la presa di distanza della Fratellanza e la rivendicazione da parte di un gruppo salafita.