Egitto, Morsi: “Proteggerò democrazia”. Scontri al Cairo: 16 morti, 200 feriti

IL CAIRO – “Proteggerò la democrazia con la mia vita”. Mohamed Morsi, presidente egiziano, annuncia così di voler resistere all’ultimatum dell’opposizione che il 2 luglio ne ha chiesto le dimissioni. Gli scontri continuano a Il Cairo e nella notte tra 2 e 3 luglio il bilancio è di 16 morti e oltre 200 feriti. Ma il presidente egiziano e leader dei Fratelli Musulmani non rinuncia al suo incarico: “Ho commesso degli errori, ma sono stato eletto per volontà del popolo”.

Morsi ha chiesto all’esercito di ritirare il suo ultimatum ed ha detto: “Non farò nessun passo indietro e proteggerò la democrazia con la mia vita. Le elezioni egiziane sono state libere e rappresentative della volontà popolare e io sono il primo leader egiziano ad essere stato eletto democraticamente”.

Il presidente egiziano ha poi aggiunto: “Non lasciatevi rubare la vostra rivoluzione. Ho ammesso di aver fatto degli errori. La corruzione e altre sfide ereditate dal vecchio regime, rimangono, ci vuole tempo per risolverle”.

Poi all’esercito ha riaffermato la sua “legittimità costituzionale” scrivendo su Twitter: “Il presidente Mohamed Morsi afferma la sua legittimità costituzionale e rifiuta ogni tentativo di deviare da essa. Chiede, inoltre, alle forze armate di ritirare il loro ultimatum, rifiutando diktat sia all’interno che all’esterno”.

Intanto nella notte gli scontri continuano vicino all’Università del Cairo. Alcuni uomini non identificati hanno attaccato un gruppo di seguaci del presidente egiziano Morsi, secondo quanto annunciato dal ministero della Sanità. Lo scontro tra pro e anti-Morsi ha provocato anche 200 feriti.

Il Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziane (Scaf) ha scritto sulla sua pagina Facebook che è pronto a morire per difendere il popolo dell’Egitto contro i terroristi, i radicali o i pazzi.

Foto Ansa

 

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