MILANO – Elisabetta Canalis, “foto ritoccate” aveva scritto su Facebook Alberto Dandolo, esperto di gossip milanese per Dagospia. Lei ha subito ribattuto girando all’amico le foto originali del servizio fotografico casalingo incriminate e Dandolo si è scusato con un nuovo post su Facebook.
Tutto è accaduto in poche ore sabato 4 giugno, quando è apparsa una foto della ex velina sarda in minigonna e canotta nera e birra in mano. Su Facebook Dandolo ha scritto:
Io devo confessarvi che ho un debole per Elisabetta “Cagnalis”. E’ stata per anni mia vicina di casa ( poi io ho optato per la periferia operaia meneghina e lei per Los Angeles!) e vi assicuro che e’ assai simpatica. Na pazza! Un famosissimo fotografo mi ha appena mandato sta foto che Elisabetta ha postato sul suo Instagram, facendomi notare che e’ totalmente photoshoppata ( da osservare la anomalia della curva della parete alle spalle della bottiglia di birra!)… come una D’Urso o una Diletta Leotta qualunque! Cagnalis credimi …non hai bisogno di modificare la tua immagine! Tu, proprio no! Sei talmente figa da poterti permettere persino di rimanere “vera”! ❤️❤️❤️ps: non avro’ mica una latente attrazione erotica per lei? Me devo preoccupa’?
Peccato che l’amico fotografo si sia sbagliato a segnalare quell’immagine come photoshoppata, come si può vedere dalle foto che la Canalis ha inviato a Dandolo e che lui ha subito pubblicato sul suo profilo Facebook. Ed ecco allora il mea culpa del giornalista:
La mia segreta ( mica tanto!) passione, ossia Elisabetta Canalis, ha letto il mio post di sotto e mi ha chiamato in men che non si dica! Mi ha anche prontamente mandato da L.A. tutte le foto del suo “servizio casalingo”e casereccio incriminato! Eccola senza filtri e senza inganni! E chiedo altresi’ umilmente perdono alla Ely…se la foto del “contendere” (quella in bianco e nero che ho postato ), non nascondeva artificiali “interventi”, come da me affermato.. Ma se per caso artificio fu, tu mia adorata Elisabeth ne eri certamente all’ oscuro 😂😂😂😂! Per sempre tuo…Dandolo …
(Foto da Facebook)