ROMA – L’evoluzione per Charles Darwin non finisce mai e l’olinguito ne è la prova. Il piccolo mammifero è il primo carnivoro a metà tra un orsetto e un gatto ed èp stato scoperto dopo 35 anni di “silenzio” evolutivo. L’olinguito è un mammifero dagli occhi grandi e scuri, lungo circa 70 centimetri e che può pesare fino ad un chilo. L’annuncio della scoperta del piccolo carnivoro arriva dallo Smithsonian Institution, che ha condotto la spedizione tra Ecuador e Colombia a caccia dell’olinguito.
Kristofer Helgen, direttore dello Smithsonian, ha dichiarato: “Quanti segreti ancora da scoprire sulla Terra, nel pianeta c’è ancora così tanto da esplorare”. L’olinguito è un animale solitario e nottambulo che vive sugli alberi. Il piccolo mammifero si nutre frutta, insetti e nettare ed è un saltatore provetto. Il suo habitat sono le foreste dei monti di Ecuador e Colombia, a nord della catena delle Ande.
Elena Dusi su Repubblica spiega poi che le specie esistenti sulla Terra sono molte, ma ne conosciamo ad oggi solo il 10%:
“Le stime variano tra 3 e 100 milioni. Il calcolo più plausibile parla di 8,7 milioni, di cui 6,5 sulla terra e 2,2 nel mare. Del conto non fanno parte virus e batteri, con i quali i numeri diventerebbero impossibili da maneggiare. Di tanta diversità, l’uomo conosce poco più del 10 per cento. Le specie classificate sono infatti 1,2 milioni. L’86% dei viventi che popolano la terra e il 91% di quelli che popolano il mare non hanno mai incrociato il nostro sguardo. E quand’anche le scoperte procedessero al ritmo attuale di 15-18mila specie all’anno, occorrerebbe circa mezzo millennio per completare la lista dei nostri compagni di avventura su questo pianeta”.
Valerio Sbordoni, biologo dell’università di Tor Vergata a Roma che ha scoperto 150 nuove specie, spiega a Repubblica l’importanza di questa scoperta:
“Partire per una spedizione alla ricerca di nuovi esseri viventi non è così complicato, e può essere molto divertente. Io sono specializzato in caverne e acque sotterranee. Ma una fauna sconosciuta può emergere anche nel primo zampillo, quando si scava un pozzo artesiano”.
La prima apparizione dell’olinguito risale agli anni Settanta, quando un esemplare fu portato allo zoo di Washington. Allora il mammifero fu confuso con un olingo e il suo comportamento schivo, legato alla differente specie, non fu compreso dai biologi. Circa dieci anni fa però Helgen, direttore dello Smithsonian Institution, si accorse che l’animale non era un olingo e iniziò la caccia alla scoperta della nuova specie.
(Foto LaPresse)



