ROMA – Fiat Duna, la vendetta: da bidone inguardabile ad auto “storica” . Era unanimemente considerata il più clamoroso fallimento estetico e commerciale nella storia dell’auto, nella patria del design: la Fiat Duna, oggi più rara di un panda, come i panda verrà tutelata come automobile in via di estinzione. L’Aci, inaspettatamente, ha deciso di fregiarla con il titolo di auto-storica. Come un maggiolino o una Due Cavalli. La tutela dell’Automobil Club Italiano consentirà di assicurarla con sconti sostanziosi.
Prodotta nella fabbrica di Belo Horizonte in Brasile come versione tre volumi della storica, quella sì, Uno, la Dna sbarcò in Europa nel 1987. Peggio ancora dei bidoni brasiliani della Serie A anni ’80, la Duna incontrò un immediato, istintivo sentimento di ripulsa generale. Grazie alla guida a destra, solo gli inglesi sono scampati al ridicolo di imbattersi in una Duna marciante. Il settimanale satirico Cuore gli dedicò un calendario. La produzione per il mercato europeo terminò nel ’91, per il Brasile nel 2000.
Il tempo, però, è stato generoso con la Fiat Duna: il catorcio è stato nobilitato a cimelio da conservare, proprio in virtù delle macroscopiche deficienze estetiche che la rendevano invendibile. Tanto è vero che l’Aci ha deciso di tutelare anche l’Arna, mostruosa creatura metà Alfa Romeo e metà giapponese della stessa sfortunata generazione della Duna: “Ne sono rimaste pochissime – spiega il presidente Angelo Sticchi Damiani – le hanno quasi tutte rottamate, sono vetture ormai rare. I nostri dati dal Pra non mentono”.





