BANGKOK – Almeno cinque alpinisti – tra cui tre stranieri – sono morti e altri sette sono rimasti feriti nell’improvvisa eruzione del vulcano Mayon, 320 km a sud-est della capitale filippina Manila, che ha sorpreso il gruppo di scalatori impegnati nell’ascesa al cratere fino a quel momento tranquillo.
Il Mayon, che negli ultimi 400 anni ha eruttato oltre quaranta volte, ha provocato all’alba una pioggia di massi ”grandi come un soggiorno”, ha detto a una tv filippina una delle guide che accompagnava il gruppo di stranieri, in procinto di lasciare l’accampamento notturno e colmare gli ultimi 500 metri verso il cratere.
Tre delle vittime sono tedesche, e per gli altri feriti è stato necessario il soccorso e l’evacuazione con gli elicotteri. Secondo Renado Solidum, direttore dell’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, l’eruzione non era stata preceduta da alcuna allerta, ed è stata causata da ”un accumulo di vapore” che non fa presagire ulteriori eruzioni in tempi brevi. Tre anni fa, il Mayon aveva sputato cenere fino a 8 km di distanza, costringendo le autorità a evacuare migliaia di residenti. L’eruzione peggiore fu quella del 1814, quando un fiume di lava uccise 1.200 persone.
(Foto Epa/ Ansa e Ap/LaPresse)








