ROMA – Una scia di alcol e zucchero dal cielo, come se piovesse il contenuto di 500 bottiglie di vino: è la “coda” della cometa C/2014 Q2 Lovejoy, ribattezzata dagli scienziati “cometa Happy Hour” proprio per queste sue caratteristiche.
Lo scorso 30 gennaio, Lovejoy è passata molto vicino al Sole e ha rilasciato nello spazio 20 tonnellate di liquidi al secondo. Analizzando la composizione di questa sostanza, un team composto da scienziati della Nasa e di diverse agenzie spaziali europee ha rilevato 21 composti organici, tra cui una grande quantità di alcol etilico (lo stesso che si trova anche nel vino) e uno zucchero, il glicolaldeide. Nella fase di massima attività, dal nucleo della cometa è fuoriuscito alcol in quantità paragonabili a circa 500 bottiglie di vino al secondo.
Ma alcol e zucchero sono solo due delle 21 molecole organiche individuate dagli studiosi, tra le quali anche quelle delle formaldeide e di numerose sostanze velenose. Nonostante l’invitante soprannome di “Happy hour”, quindi, gli scienziati sconsiglierebbero a chiunque di bere l’acqua rilasciata dalla cometa.
Il risvolto scientificamente più rilevante di questa scoperta, però, è la presenza del glicolaldeide. Si tratta, infatti, di un elemento importante nella formazione dell’Rna, e la sua presenza nella scia delle comete dimostra come le loro scie potrebbero aver portato sulla Terra le tessere che compongono il mosaico della vita.

