PODGORICA, 20 OTT – Scontri, arresti e oltre 60 feriti (una ventina dei quali poliziotti) a Podgorica durante la sfilata del Gay Pride alla quale ha partecipato un centinaio di attivisti Lgbt provenienti da tutta la regione, ambasciatori e personalità pubbliche.
Durante il corteo, la polizia montenegrina – schierata con 2000 uomini – si è scontrata con circa 150 contestatori della parata gay, che hanno tentato di entrare nella parte della città dove si teneva l’evento. Gli agenti hanno usato manganelli per disperderli, i contestatori hanno risposto con lancio di pietre e petardi. Una ventina gli arresti. La zona è stata sorvolata da elicotteri della polizia.
La sfilata con lo slogan “Montenegro Pride” è stata il primo Gay Pride a Podgorica, dopo quello di luglio scorso nella città costiera di Budva. Il mese scorso, la Serbia ha vietato per il terzo anno consecutivo il Gay Pride, per motivi di sicurezza dopo che nel 2010 fu caratterizzato da episodi di violenza con più di 150 feriti.
Sulle strade di Podgorica, tre ore dopo il corteo del Gay Pride, la polizia è riuscita a mettere la situazione sotto controllo. “Nei forti scontri con gli oppositori sono rimasti feriti una ventina di poliziotti e ci sono feriti anche tra gli hooligan. Sono stati arrestati 60 protestanti”, ha detto la portavoce della polizia montenegrina, Tamara Popovic.
Negli scontri dopo il corteo, gli oppositori hanno attaccato la sede del quotidiano di Podgorica “Vijesti”, danneggiando vetrine e auto. I giornalisti hanno chiesto l’intervento della polizia e nessuno di loro e rimasto ferito.
Gli hooligan hanno anche danneggiato le vetrine di molti negozi e farmacie nel Centro di Podgorica. Per disperdere i circa 150 oppositori, che hanno hanno lanciato pietre e petardi, la polizia ha usato gas lacrimogeni e manganelli. I partecipanti al Gay Pride sono stati trasferiti in un posto sconosciuto, fuori dal centro cittadino, sotto pesanti misure di sicurezza.

