TRIPOLI – E’ lì, fermo, immobile nell’aeroporto di Perpignan, Sud della Francia, incollato al cemento di una pista. Un bisonte dell’aria extralusso. Il suo destino più probabile è che finisca all’asta. Era l’aereo personale del dittatore libico Mohammed Gheddafi. Piscina jacuzzi, ovunque rifiniture in oro e marmi pregiati, suite cinema, lussuosa camera personale.
Come il velivolo, nello specifico un quadrimotore Airbus 340-400, sia giunto in Francia è il racconto di un intrigo internazionale che dovrebbe essere dipanato grazie una sentenza attesa in un’aula giudiziaria Transalpina. E che appunto stabilirà la sorte del velivolo: messa all’incanto oppure proprietà attribuita a un consorzio arabo o governo libico (quello riconosciuto dalla comunità internazionale) che ne reclamano la proprietà , Dal 2012, dopo il crollo del regime del rais libico, il lussuoso Airbus A340 staziona all’aeroporto di Perpignan.
Un’agenzia governativa libica si è appellata alla giustizia francese affinché blocchi la vendita all’asta dell’aeromobile voluta da un creditore del Kuwait che ne reclama, dal suo punto di vista con qualche diritto, la proprietà .



