BRINDISI – Ha passato la sua prima notte in carcere, al ‘borgo San Nicola’ di Lecce, Giovanni Vantaggiato, l’uomo che avrebbe confessato le sue responsabilità per la strage all’Istituto Professionale ‘Morvillo Falcone’, costato la vita a Melissa, una studentessa di 16 anni di Mesagne (Br). L’uomo, imprenditore di Copertino (Le) con un’avviata rivendita di combustibili agricoli e gas, è in stato di fermo.
L’uomo ha ammesso le sue responsabilità nel corso di un lunghissimo interrogatorio in Questura a Lecce, conclusosi a notte fonda, ma non è ancora chiaro il movente. A lui gli investigatori sono arrivati attraverso indagini ‘tradizionali’ – hanno precisato fonti della Questura di Lecce – e anche grazie anche ai filmati delle telecamere di sicurezza della zona dell’attentato. Non solo, quindi, i fotogrammi dell’uomo che sembra armeggiare un telecomando, ma anche i filmati del passaggio nella zona della scuola di due vetture riconducibili a Vantaggiato, nei minuti precedenti l’esplosione. L’imprenditore, che durante l’interrogatorio avrebbe alternato momenti di lucidità ad altri di smarrimento, avrebbe ammesso di aver fatto tutto da solo, di aver costruito la bomba da solo, e che l’attentato doveva essere un gesto dimostrativo contro il Tribunale di Brindisi, situato alle spalle dell’Istituto Professionale ‘Morvillo Falcone’ per un torto subito, forse una truffa da 300mila euro.
(Foto Ansa)