ROMA – “La pratica dello sport è un diritto dell’uomo. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play”.
Con i colori dell’arcobaleno e un estratto della carta olimpica che si schiera contro ogni forma di discriminazione Google dedica la sua homepage ai Giochi di Sochi. Il nome della città russa che ospita la XXII edizione della rassegna invernale a cinque cerchi non compare mai.
Inequivocabile però il messaggio, alla luce delle polemiche che stanno accompagnano i Giochi e i propositi di boicottaggio in risposta alle leggi omofobe del governo di Vladimir Putin.
In particolare l’iniziativa (il motore di ricerca è solito dedicare il doodle agli eventi straordinari come quelli olimpici) sembra essere una risposta al vice primo ministro russo, Dmitry Kozak, che ha ricordato ad atleti e spettatori il divieto di promuovere l’omosessualità alle Olimpiadi di Sochi.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon era stato molto duro, dicendo alla sessione del Cio di alzare la voce contro gli attacchi agli omosessuali.