ROMA – Il corpo di Francesco Zaccaria è stato recuperato. L’operaio dell’Ilva era disperso dal 28 novembre dopo essere stato travolto dalla tromba d’aria che si è abbattuta sullo stabilimento di Taranto. Il corpo era all’interno della cabina della gru finita in mare. La Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta sulla sua morte.
Zaccaria, 29 anni, nato a Taranto e residente nella frazione di Talsano era scomparso nelle acque di mar Grande, all’altezza del quinto sporgente del porto industriale, nell’area demaniale concessa all’Ilva.
Il 30 novembre è anche il giorno del decreto Ilva da parte del governo. E’ probabile che il governo faccia ripartire l’attività dell’azienda, in qualche modo.
A tal proposito, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha detto che l’azienda può andare avanti anche senza l’attuale proprietà: “L’azienda può continuare a lavorare solo se fa gli interventi prescritti. Se non li fa lavoriamo su un meccanismo che consente di continuare l’attività dello stabilimento senza Riva”.
”Sappiamo – ha spiegato – che per essere risanato quel sito deve continuare ad essere gestito industrialmente. I Riva hanno detto che sono ponti a farlo. Il piano degli interventi prevede parchi minerari, altoforni, batterie delle cokerie. Se non fai questo, e’ la nostra posizione, non puoi continuare a gestire gli impianti. Se non sono in grado dobbiamo farci carico noi con un intervento che consenta di garantire la continuita’ produttiva ed il risanamento”.