Emilio Fede esce dalla caserma dopo l’interrogato della Guardia di Finanza (foto LaPresse)
MILANO – Durante le quattro ore d’interrogatorio a cui l’ha sottoposto il pm di Milano Eugenio Fusco, l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede avrebbe fatto nome e cognome di chi avrebbe ordito a suo danno la vicenda della valigetta da 2,5 milioni depositata in Svizzera. L’invito a comparire per Fede era motivato anche dall’intenzione di accertare se la cifra che avrebbe cercato di versare in Svizzera sia una parte dei due milioni e 850 mila euro che Silvio Berlusconi ha prestato a Mora per salvare la sua societa’ sull’orlo del dissesto e di cui lo stesso giornalista avrebbe trattenuto quasi, secondo l’accusa, 1,2 milioni di euro.
Fede non solo ha negato di aver mai cercato di versare i soldi in Svizzera ma ha detto oggi, come gia’ aveva fatto in passato, di aver preso da Mora solo 350 mila euro, somma di un prestito che il talent scout doveva restituirgli.
Fede, che risponde di concorso in bancarotta fraudolenta nell’inchiesta sul crac di una delle societa’ di Mora, ha assicurato al pm di avere sempre rapporti amichevoli con Berlusconi. L’interrogatorio di oggi era previsto inizialmente per venerdi’ con carattere d’urgenza, ma poi era stato rinviato in un primo momento a lunedi’ su richiesta dei legali di Fede e poi a oggi su richiesta del pm.








