LONDRA – Joele Leotta, appena 19 anni e una bisaccia in spalla, come molti suoi coetanei era andato da Nibionno fino a Maidstone, per studiare e lavorare. E’ stato ucciso a pugni perché “rubava il lavoro agli inglesi”. Lo hanno massacrato di botte nel suo appartamento a Maidstone, nel Kent, dove da alcuni giorni si era trasferito. Otto ragazzi inglesi, tra i 21 e i 25 anni, gli sono piombati in casa, sfondando la porta e urlando: “Italiani di m.. ci rubate il lavoro”.
Una spedizione punitiva in piena regola, epilogo di una discussione nata in un ristorante della zona, dove Joele aveva trovato lavoro. Qui alcuni clienti avrebbero infatti più volte importunato Joele e un suo amico, Alex Galbiati, anche lui originario della provincia di Lecco, accusandoli di aver occupato il letto di un loro connazionale e di rubare il lavoro ai sudditi di Sua Maestà.
A fine turno hanno fatto irruzione nell’appartamento dei due giovani e li hanno pestati a sangue. Joele è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Alex, nonostante le gravi ferite e contusioni, è ora fuori pericolo. Ma la polizia continua a sostenere che “non si può ancora parlare di movente razziale, in quanto le indagini per stabilire l’accaduto sono tuttora in corso”.
(Foto tratte dal profilo Facebook della vittima)










