LINZ (AUSTRIA) – Linz è la terza città dell’Austria e conta una popolazione di poco superiore ai 190mila abitanti. Tra i cittadini illustri conta Keplero, che qui passò alcuni anni intorno 1618 e che qui scoprì le tre leggi del movimento dei pianeti.
Il sindaco della città, come già fatto anche a Vienna in 47 incroci, aveva posizionato in strada dei semafori “gay friendly” che raffiguravano due donne, due uomini e una coppia mista che attraversavano la strada. Ora, questi “semafori per l’uguaglianza tra le persone” verranno rimossi. Ad annunciarlo è stato il nuovo sindaco di estrema destra che ha vinto le recenti elezioni amministrative.
Markus Hein ha ordinato che i semafori venissero sostituiti con delle luci classiche.
Lo scorso ottobre, l’estrema destra di Heinz-Christian Strache ha vinto anche a Vienna, città-regione e capitale dell’Austria in cui vive un quarto degli abitanti del paese. Strache è l’equivalente austriaco di Marine Le Pen e la città, bastione della borghesia progressista e liberale, per la prima volta dal 1945 non ha più un sindaco socialdemocratico.
Strache ha visto un incremento di cinque punti percentuali con il suo Fpö, il partito che, superando il 30 per cento ha tolto terreno alla destra classica, scesa per la prima volta sotto il 10 per cento. Scrive Internazionale in un bel reportage sull’estrema destra in Europa che
“L’Fpö cresce mentre tutti gli altri partiti perdono consensi e ha conquistato i quartieri di Simmering e Floridsdorf. Restando però a dieci punti di distanza dai socialdemocratici. L’ex sindaco socialdemocratico Michael Häupl, al potere a Vienna dal 1994, ha avuto gioco facile nel trasformare lo scrutinio in un referendum contro Strache. Per Strache si tratta comunque di una sconfitta a metà. Il leader dell’estrema destra infatti è riuscito a imporre i suoi temi, a partire dalla paura di quelli che chiama i “sedicenti profughi”, degli stranieri e dell’islam in particolare. Da mesi in Austria si parla solo di questo. La questione dell’asilo ha pesato sulla campagna. Solo a settembre, dopo che la Germania ha imposto un rigido controllo alle frontiere, 200mila migranti hanno attraversato l’Austria, diventata una vasta sala d’attesa. E in diecimila hanno depositato una domanda d’asilo. Da mesi Strache denuncia il “caos dell’asilo”, i “torrenti di profughi”. Durante la campagna elettorale, ha perfino proposto di erigere muri alle frontiere come nell’Ungheria di Viktor Orbán”.


