BOLOGNA – 4 marzo 2012. 4 marzo 2013. Stessa piazza. Stesse facce di gente comune di tutte le età e di grandi della musica. Ma un clima completamente diverso. Dove c’era la compostezza e il dolore, oggi, un anno dopo, c’è l’allegria del ricordo. Qui, nella corte del palazzo comunale, scorrevano in migliaia per salutarlo per l’ultima volta.Ora, trasformata in backstage è il luogo di capannelli per aneddoti e di clarinetti che si scaldano. Camminatoio per artisti che nervosamente aspettano il turno per dire il loro ‘Buon compleanno Lucio’. E’ ‘4 marzo’, il tributo a Lucio Dalla da Piazza Maggiore a Bologna, in diretta su Rai1, nel giorno in cui avrebbe compiuto settant’anni e a un anno esatto dai funerali in San Petronio.
Maestro di cerimonie, lo stesso Lucio Dalla, che dalle pareti della piazza incombe su ogni parola, su ogni nota. Prima, giovane e poco conosciuto cantante al Festival di Sanremo del ’72 introdotto da Mike Bongiorno nella sua prima presentazione all’Italia di ‘Piazza Grande’; poi, istrionico cantante di ‘Malafemmina’ con una testa di cavallo; oppure spalla di Dario Fo in un suo Gramelot. Nel mezzo, sul grande palco che copre quasi per intero un lato della piazza, si sono alternati amici e colleghi di lunga o breve data.
C’è Gianni Morandi, ovviamente, abito scuro, gli occhi spesso rivolti al cielo. Renato Zero, che dopo aver duettato con Morandi nell’Anno che verrà urla alla piazza che ”Lucio è ancora qui” prima di cantare ‘Lu’, brano inedito dedicato a Dalla. C’e’ Marco Mengoni, neo vincitore a Sanremo, che ha eseguito in maniera impeccabile ‘Tu non mi basti mai’.
C’e’ l’ironia dei calciatori del Bologna, in fila uno accanto all’altro, a ballare ‘Attenti al lupo’. Ad accompagnare tutti, la giovane orchestra ‘Dalla Classica’, nata anche lei nel nome del cantautore bolognese e diretta dal suo storico collaboratore Beppe D’Onghia.
In piazza si canta e si battono le mani, dopo qualche polemica tra coloro che erano fin dalle prime ore del pomeriggio dietro le transenne e il pubblico del parterre. Non è bastato a rovinare il clima di festa che ha avvolto tutto il centro storico intorno a Via D’Azeglio, la strada dove Dalla abitava e che anche oggi lo ha salutato, con le sue canzoni in filodiffusione prima del concerto.
Un grande applauso ha accompagnato la lacrima di Fiorella Mannoia (che prima, con Giuliano Sangiorgi, aveva cantato ‘Anna e Marco’) che non ha avuto bisogno di trattenersi durante la sua esecuzione di ‘Cara’. Prima, in questa altalena di emozioni, si erano esibiti Zucchero, dal sagrato di San Petronio con la sua ‘Ave Maria’; Andrea Bocelli, con ‘4 marzo 1943’ e con l’inciso, a voce nuda, di ‘Caruso’, mentre a cantarla tutta, con grande delicatezza, è stato poco dopo Pino Daniele.
Sul lato dell’allegria, un Samuele Bersani in versione post adolescente, giaccone con le macchie e jeans, aveva cantato ‘Canzone’ dopo un lungo avanti e indietro nel backstage, dall’alto di una finestra Marco Alemanno ha letto brani del poeta Roberto Roversi. Un lungo saluto. Una festa di compleanno con decine di migliaia di invitati. Che si è concluso con tutti gli artisti insieme sul palco a cantare, inevitabilmente, ‘Piazza Grande’.
(foto LaPresse)