ROMA – “Qui a Tor Sapienza c’è il deserto istituzionale. Non c’è il sindaco Marino né il ministro degli Interni Alfano. Non escludo però di andare a prendere ‘delicatamente’ Marino per il collo per portarlo qui”.
A parlare è l’eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio, che la mattina di oggi 14 novembre ha incontrato i cittadini di Tor Sapienza in un bar, e non in strada, dopo le proteste dei giorni scorsi contro gli immigrati che vivono nel vicino centro rifugiati. “Non andrò al centro di via Morandi – ha aggiunto – perché bisogna essere responsabili”.
“Su una situazione di degrado già esistente – ha aggiunto Borghezio – di microcriminalità diffusa, non si possono aggiungere insediamenti per immigrati. I residenti vengono spesso trattati come estremisti, delinquenti, assassini ma nella stragrande maggioranza dei casi sono persone che chiedono di poter vivere nell’ordine e nella tranquillità”.
Borghezio ha sottolineato che “la rabbia dei cittadini è fortissima ed è strafondata. Qui mancano le istituzioni, il sindaco è poco responsabile, forse anche perché frastornato dalle polemiche che lo attorniano e dal Pd che lo sta delegittimando”.
Non tutti sembrano però aver gradito la visita di Borghezio: “Dal sentore che ho i cittadini non accoglierebbero bene Borghezio perché si sentono abbandonati e pensano che queste loro visite siano un po’ di convenienza. Infatti è andato in un bar non qui per strada. Noi vogliamo fatti, non la passeggiata, non c’è bisogno di venire qui solo quando succedono le cose”. Lo dice Roberto Torre, vicepresidente del Comitato di Quartiere Tor Sapienza. “Sgomberare il centro completamente sarebbe una sconfitta dello Stato, lo Stato si è arreso alla violenza, ma sono facinorosi perchè Tor Sapienza non è né razzista né violenta, semplicemente i suoi abitanti sono esasperati”, conclude Torre.
Mario Borghezio al bar con Simone Di Stefano di Casapound (foto Ansa)
Borghezio poi spiega: “Nuova Lega è per pubblico più ampio, mai parlato contro i romani”.