ROMA – “La farfalla sbagliata”, questo il titolo del Buongiorno di Massimo Gramellini. “Come tanti innamorati del Toro – scrive Gramellini – ย lโaltra sera ho pianto davanti al televisore. Ma non per la storia di Gigi Meroni. Per come lโavevano ridotta. La tv ha trasformato la Farfalla Granata del libro di Dalla Chiesa nellโennesimo santino senzโanima. Del resto lo aveva appena fatto anche con Adriano Olivetti”.
Ecco il Buongiorno:
Sarร pigrizia o disprezzo per il pubblico, ritenuto sensibile solo alle brodaglie sentimentali, ma in televisione il protagonista di ogni biografia diventa il personaggio di un fotoromanzo. Invece che dentro la breve vita di Meroni sembrava di stare a Centovetrine. Nessuna traccia del suo essere un artista imprestato al calcio, un tipo sghembo, una curva in mezzo ai quadrati. Quando lโepica รจ rispettata, il telespettatore puรฒ anche sopportare incongruenze e sciatterie che per un tifoso sono altrettante pugnalate al cuore: per esempio che nellโultima partita prima di morire facciano segnare a Meroni un rigore che nella realtร non tirรฒ mai. Ma in questa fiction insulsa le invenzioni non emozionano e le emozioni reali non vengono raccontate. Chissร se il regista Paolo Poeti, un cognome che almeno stavolta indica un vano auspicio, sapeva che la domenica successiva, dopo il quarto gol di un derby vinto 4 a 0 con le lacrime agli occhi e la bava alla bocca, il sostituto di Meroni alzรฒ il pallone al cielo mentre uno stadio intero gridava ยซGigi, Gigiยป. In ogni caso si รจ guardato bene dal mostrarcelo.
Nelle note di regia, Poeti scrive di avere preferito porre lโaccento sulla ยซgrammatica generativa ormonaleยป. Posso soloimmaginare cosa gli avrebbe risposto Meroni.