MINNEAPOLIS – A Minneapolis il movimento “Occupy” da parile in poi ha avuto diversi problemi con le forze dell’ordine. Così, per raccontare alla popolazione la propria versione dei fatti, per la prima volta il corpo di polizia del Minnesota ha deciso di parlare attraverso gli stessi strumenti usati dai contestatori e ha messo online su YouTube una serie di video.
Il canale visibile su YouTube, non contiene solo immagini sui momenti caldi degli scontri, ma nasce nell’intento di informare con trasparenza la popolazione sull’operato della polizia nel corso delle manifestazioni. Una scelta già compiuta, negli Stati Uniti, anche da altre polizie come quelle di Baltimora e Boston.
Nel caso di Minneapolis, tra i primi video postati si vedono i poliziotti dare – via megafono – informazioni e norme di condotta ai manifestanti, ma anche civili momenti di assemblea pubblica, cortei, sit-in e riunioni in piazza, oltre a eventi sociali in cui i poliziotti sono pacificamente coinvolti.
Ma i video diventano improvvisamente utili nel momento in cui, il mese scorso, una dozzina di manifestanti di Occupy Minnesota vengono arrestati. In Rete, nei canali normalmente usati dagli attivisti per comunicare (http://occupyminnesota.org/), compaiono subito video e testimonianze sulla durezza degli scontri e sul comportamento violento delle forze dell’ordine.
Per questo motivo, in uno dei primi casi al mondo di questo genere, la polizia decide di rispondere alle accuse non solo in sede di legge, ma fornendo, via video, la propria versione dei fatti: i filmati – tutti grezzi, non montati, lunghi e talvolta mal girati – raccontano le azioni della polizia, i loro interventi, le reazioni della popolazione.
Un video postato nel canale Youtube della polizia: